Nel pomeriggio di mercoledì 1° dicembre il Tribunale di Torino ha emesso un nuovo ordine di carcerazione per la storica militante del movimento No Tav in Val di Susa, Nicoletta Dosio. Il provvedimento a carico della settantaseienne è giunto al termine di un processo per evasione, i cui fatti contestati risalgono al 2016. In questo periodo infatti a Nicoletta erano stati imposti gli arresti domiciliari, ma lei aveva deciso di non sottostarvi, prendendo più volte parte a iniziative No Tav. Per questo motivo ora Nicoletta dovrà scontare otto mesi nel carcere Le Vallette di Torino. L’ordine di carcerazione è tuttavia, al momento, sospeso per 30 giorni: in questo lasso di tempo la donna potrà chiedere l’applicazione di misure alternative alla detenzione.
Non si tratta della prima condanna di questo tipo ai danni dell’attivista No TAV. “Loro le chiamano evasioni dagli arresti domiciliari, noi le chiamiamo grandi gesti di dignità compiuti nella consapevolezza di essere dalla parte della ragione e di lottare da sempre per la difesa della propria terra contro devastazione e speculazione” scrive il Movimento No TAV sulle proprie pagine.
Nel frattempo, il Movimento ha denunciato la conferma da parte del Gip di una misura cautelare (su 22 richieste dai pm) per via di alcune azioni di disobbedienza civile messe in atto la scorsa estate. Si trattava, in particolare, di un presidio svoltosi il 30 giugno nei pressi di Susa e del blocco di qualche minuto a Bruozlo dei camion che trasportavano lo smarino per la valle, il 15 settembre. Gli indagati, tra i quali alcuni leader storici del Movimento, sono in tutto una quarantina.
[di Valeria Casolaro]
Patetici
Forti con i deboli e inesistenti con i forti.
Questa la (non) giustizia in Italia.