giovedì 21 Novembre 2024

Processo Askatasuna: la Cassazione smonta il teorema accusatorio contro i No Tav

Nel pomeriggio di venerdì 16 dicembre a Torino si è svolta una conferenza stampa, indetta dagli attivisti del centro sociale Askatasuna, dello Spazio Neruda e del movimento No TAV, riguardante le conclusioni della Cassazione in merito alle misure cautelari proposte dai pm nell’ambito del processo per associazione a delinquere. La Cassazione, riferiscono i militanti, non ha ritenuto sufficienti le motivazioni fornite in sede di riesame dai pm per giustificare il reato di associazione a delinquere, motivo per il quale le misure cautelari corrispondenti a tale reato sono state annullate ed è stato disposto il rinvio al tribunale del Riesame, con invito a rifare il procedimento. Al momento si dispone solamente del dispositivo della Cassazione: per le motivazioni sarà necessario attendere qualche altro giorno.

«L’accusa cardine dell’intero procedimento, ovvero quella di associazione a delinquere, è stata bocciata in prima battuta dal primo tribunale esterno a quello torinese» ha dichiarato Dana Lauriola, attivista No TAV, nel corso della conferenza stampa. La decisione della Cassazione, viene tuttavia specificato, fa riferimento solamente alle misure cautelari richieste per il reato di associazione a delinquere: il processo principale, che vede imputati diversi militanti delle realtà di lotta sopra citate, proseguirà normalmente e i giudici non saranno obbligati a tenere conto di quanto disposto dalla Cassazione. La Corte ha tuttavia disposto misure cautelari per altri reati nei confronti di alcuni militanti: si tratta, nello specifico, di un ritorno in carcere, quattro domiciliari e tre divieti di dimora in Val di Susa con obbligo di firma.

Il processo per associazione a delinquere contro il centro sociale Askatasuna, lo Spazio Neruda e il movimento No TAV giunge al termine di un’indagine iniziata nel 2019 dagli agenti della Digos e protrattasi per tre anni. Nella fase iniziale del procedimento i pm avevano ipotizzato il reato di associazione a delinquere con scopo sovversivo, la quale era decaduta in sede di Riesame perché il gruppo incriminato era stato valutato privo delle capacità e delle finalità di sovvertire l’ordine costituito dello Stato e quindi riconvertita in sola associazione a delinquere.

[di Valeria Casolaro]

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