venerdì 22 Novembre 2024

10 buone notizie del 2022 che possono insegnare qualcosa

Il 2022 è stato segnato da tanti eventi. Molte di queste sono buone notizie. Ma non tutti sono disposti a darle. Perché, come si suol dire, no news is good newsTuttavia, noi de L’Indipendente ci siamo sforzati, nel corso di quest’anno, di offrire uno sguardo diverso sul mondo, dando spazio a notizie che offrano uno spaccato di realtà positiva. Sono storie di movimenti sociali che si sono battuti per la propria causa fino alla vittoria, di popolazioni indigene che hanno trovato il modo di far valere i propri diritti, di politici e imprenditori innovativi che, con coraggio, hanno deciso di rompere con politiche obsolete e inefficaci per promuovere innovazioni nel nome del benessere sociale. Ne abbiamo selezionate dieci, tra quelle da noi pubblicate quest’anno. Buona lettura

Il Perù rinuncia alla politica inefficace del proibizionismo

Pedro Castillo, eletto presidente nel Perù nel luglio 2021, è deciso a segnare una netta inversione di marcia nella lotta al narcotraffico nel Paese. Optando per la rottura con l’obsoleto modello di repressione e criminalizzazione del narcotraffico imposta dagli Stati Uniti, la quale non ha prodotto alcun risultati nel contrasto al commercio di stupefacenti, Castillo e il suo esecutivo optano per una “eradicazione volontaria, pacifica e progressiva”, offrendo alle famiglie dei coltivatori mezzi di sostentamento alternativi alla coltura della coca e cercando così di far andare di pari passo eradicazione e sviluppo alternativo.

Perù: stop al proibizionismo, via al patto sociale con i “cocaleros”

Dopo 12 anni Stefano Cucchi ottiene giustizia

«Stefano non è caduto dalle scale»: queste sono le parole di Ilaria Cucchi subito dopo l’udienza che ha portato alla condanna definitiva dei carabinieri coinvolti nel pestaggio mortale del fratello, avvenuto nella notte del 15 ottobre 2009. Si chiude così con esito positivo una vicenda giudiziaria durata oltre un decennio, che ha messo a nudo l’omertà e la violenza che regnano in alcuni ambienti delle forze dell’ordine, tanto che l’avvocato Fabio Anselmo lo definirà un «processo al sistema».

Stefano Cucchi ha ottenuto giustizia: condannati in via definitiva i carabinieri

Messico: nazionalizzare le risorse per garantire l’autodeterminazione

Il litio, metallo fondamentale per la realizzazione di batterie di cellulari e auto elettriche e cruciale per la transizione energetica, è una risorsa del Paese e va quindi nazionalizzata. Questo la decisione del presidente messicano Obrador il quale, consapevole di come l’ingerenza delle multinazionali straniere possa influenzare la vita di un Paese, influendo anche sulle politiche nazionali, mira così a garantire la capacità di autodeterminazione del popolo messicano e la propria sovranità energetica.

Il Messico si oppone alle multinazionali nazionalizzando il litio

La mobilitazione popolare ferma la costruzione della base militare

Il premier Draghi e il ministro della Difesa Guerini ci avevano provato: con un decreto passato del tutto inosservato e siglato il 14 gennaio – molto prima dello scoppio della guerra in Ucraina – erano a un passo dal trasformare parte dell’area protetta di San Rossore, Migliarino e Massaciuccoli, in Toscana, in base militare. Tuttavia, la mobilitazione della società civile è stata tale da far tornare il governo sui propri passi (seppur non abbia del tutto abbandonato il progetto) e trovare soluzioni alternative.

La base militare nel parco non si farà: Draghi fermato dalla mobilitazione popolare

Il Botswana sta sconfiggendo l’HIV

In Botswana era in corso una delle più gravi epidemie di HIV mai registrate. Tuttavia, grazie alle strategie interne recentemente adottate, il Paese africano è riuscito a ridurre drasticamente il tasso delle infezioni. Il traguardo raggiunto è stato tale da essere riconosciuto anche dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), la quale ha conferito al Botswana “lo status di livello argento”.

Botswana, il Paese africano che sta riuscendo a sconfiggere l’HIV

Nel Borneo la mobilitazione indigena ferma la deforestazione

Attivisti e ONG della zona dello Stato del Sarawak, nel Borneo malese, sono riusciti a dimostrare alle autorità, grazie alla raccolta di immagini e video catturati coi droni, le attività illegali di disboscamento ai danni di una foresta protetta. La Samling, “il gigante malese del legname”, ha respinto le accuse, negando di aver avuto anche solo l’intenzione di invadere le terre indigene, ma la tribù Penan ha fatto sapere che la società ha completamente abbandonato l’area il giorno prima della manifestazione di protesta organizzata dalla popolazione locale e prevista per il 15 luglio. Un tempismo troppo perfetto per essere considerato una coincidenza.

Borneo, la mobilitazione degli indigeni ferma la deforestazione

Un miliardario per la tutela del pianeta

Yvon Couinard, ideatore e fondatore del brand di abbigliamento outdoor Patagonia, ha devoluto l’intera azienda alla causa ambientale. Patagonia ha assunto così le sembianze di una società privata senza scopo di lucro, divisa tra un fondo fiduciario e un’organizzazione, appositamente create per allontanare possibili rischi e assicurandosi così che le entrare annuali vengano devolute alla lotta contro il cambiamento climatico e alla difesa degli ambienti naturali.

Esiste un filantropo vero: il fondatore di Patagonia dona l’azienda al pianeta

Sempre più persone nel mondo hanno accesso all’acqua potabile

La popolazione mondiale che dispone di acqua potabile è passata da 3,8 miliardi nel 2000 a 5,8 miliardi nel 2020. Si tratta di una notizia eccellente, che dimostra come le politiche messe in atto a livello globale riescano a ottenere risultati concreti nel garantire un sempre più equo accesso alle risorse di base, nonostante il problema della carenza di acqua pulita sia ancora troppo radicato e complesso per essere risolto del tutto.

Negli ultimi 20 anni due miliardi di persone hanno ottenuto accesso all’acqua potabile

La Colombia cerca la “pace totale” con i guerriglieri

Il Parlamento colombiano ha approvato un disegno di legge, fortemente voluto dal neo-eletto presidente Gustavo Petro, che prevede l’apertura di negoziati di pace tra le autorità governative e i gruppi ribelli ELN e FARC. Nonostante quello verso la “pace totale” sia comunque un cammino lungo e complicato, si tratta di un primo tassello per porre fine a una sanguinosa guerriglia interna che va avanti da oltre 50 anni e ha già mietuto milioni di vittime. A fare la differenza, questa volta, potrebbero essere le importanti riforme volute da Petro, in particolare nel settore dell’agricoltura e della lotta al narcotraffico.

Colombia: firmato il disegno di legge per la “pace totale” con i guerriglieri

La Spagna taglia ai ricchi per dare ai poveri

Con l’approvazione della legge di Bilancio per il 2023, la Spagna di Sanchez ha autorizzato la spesa sociale più alta di sempre per il Paese (ben 274 miliardi di euro), introducendo misure volte a mitigare l’effetto dell’inflazione causata dalla guerra in Ucraina sulle fasce più vulnerabili della società. Il tutto tassando banche, compagnie energetiche e grandi patrimoni, permettendo cose una più equa redistribuzione della ricchezza e dimostrando come, pur muovendosi entro i canoni di austerità imposti da Bruxelles, una certa volontà politica possa permettersi di muoversi in una direzione che non comporti necessariamente il taglio dei servizi.

Più stato sociale colpendo banche e patrimoni: la manovra controcorrente della Spagna

 

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