Fa discutere la raccolta benefica proposta ai clienti di Esselunga per la cessione dei punti fedeltà col fine di aiutare famiglie in difficoltà. La particolarità che ha fatto discutere e che ha attirato le polemiche risiede nel fatto che il progetto benefico è stato presentato da Bran.Co, anche conosciuto come Branca Comunitaria, un ente no-profit legato all’organizzazione neofascista Lealtà e Azione.
Ad accendere i riflettori sulla raccolta benefica è stata Memoria Antifascista, un coordinamento di associazioni vicine all’Anpi, che in un proprio comunicato ha scritto: «Apprendiamo dalle pagine social di Bran.co, nota associazione figlia di Lealtà Azione, che è in atto un’iniziativa che vede coinvolta anche Esselunga, una delle maggiori catene di distribuzione italiane. Anche in questo caso, come già accaduto in passato il gruppo neonazista promuove una donazione, stavolta sotto forma di cessione punti Fidaty card, per alcuni progetti di aiuto alle famiglie “solo” italiane». Il coordinamento chiede poi ad Esselunga di ravvedersi e di non prestarsi alla propaganda razzista promossa tramite la raccolta di beneficienza.
Il progetto proposto da Branca Comunitaria prende il nome di CooXazione ed è nato «con l’intento di intervenire concretamente a favore alle numerose famiglie italiane in difficoltà economica, abbandonate dallo Stato e che nessun’altra organizzazione umanitaria aiuta». Nella grafica pubblicitaria che informa i clienti di Esselunga della possibilità di donare i propri punti fedeltà compare anche il logo di Milano Aiuta Milano, parte del progetto Italia Aiuta Italia, il quale propone CooXazione in varie città d’Italia, tra cui, Monza, Lodi, Magenta, Abbiategrasso, Firenze, in un totale di 12 regioni.
Bran.Co è legato al movimento neofascista chiamato Libertà e Azione, il quale a sua volta è all’interno di FEDErAZIONE che riunisce vari gruppi militanti di estrema destra in tutta Italia. L’accusa rivolta è che da anni Lealtà e Azione si serve di alcune associazioni da lei stessa creata per “mimetizzarsi” in luoghi neutri e apolitici per svolgere opera di proselitismo tramite opere benefiche.
Dal canto suo, Esselunga ha spiegato che “le iniziative di donazione dei punti Fidaty come quella riferita non sono in alcun modo riconducibili alle attività dell’azienda. I progetti di solidarietà promossi da Esselunga tramite il suo programma fedeltà sono resi noti attraverso i canali ufficiali di Esselunga”. In altre parole, la campagna benefica proposta dall’ente legato a Lealtà e Azione non fa parte delle iniziative promozionali dell’azienda ma, come possono fare tutte le associazioni, è una richiesta diretta che l’ente propone dai clienti di Esselunga.
[di Michele Manfrin]
La beneficenza è buona solo se fatta dai compagni. Ma andate a c……re!
Se il risultato è arrivare ad aiutare le famiglie italiane bisognose va bene così!!
Ma dai? E chi se lo sarebbe mai aspettato da quella famiglia di fascistelli dei Caprotti? Quelli che dicevano che non potevano aprire supermercati nel centro Italia per colpa dei comunissssssti…