Attività sospese per via del mancato rinnovo delle risorse economiche – da parte della Regione Piemonte – necessarie alla sopravvivenza. È quanto si è vista costretta ad annunciare l’equipe di Neutravel, un progetto nato nel 2007 dal partenariato tra la Asl Torino 4 e la cooperativa Alice onlus, con l’obiettivo di portare avanti azioni di riduzione del danno sull’uso delle sostanze stupefacenti. Per tutelare la salute e il benessere dell’individuo e della collettività infatti, in tutti questi anni Neutravel ha offerto alla comunità uno spazio conoscitivo e di confronto sulle sostanze e il loro uso, sia in sede che all’interno di grandi eventi (come festival e concerti), ha distribuito materiale informativo sulle droghe, ha aperto uno sportello di supporto psicologico e ha messo a disposizione un servizio di Drug Checking (anche itinerante) per l’analisi chimica delle sostanze.
Che la Regione avesse intenzione di tagliare le gambe al progetto si intuiva già lo scorso dicembre, quando in consiglio regionale all’interrogazione avanzata da Diego Sarno (PD), l’Assessore alla Sanità Luigi Icardi (Lega) aveva risposto così: «Le carenze di fondi e di personale in cui vive il sistema sanitario piemontese ci impongono valutazioni rispetto alle priorità a cui destinare le risorse. Stiamo portando avanti un’interlocuzione per valutare se da parte delle Amministrazioni centrali – a cui fa capo la Premier Giorgia Meloni, fervida sostenitrice del proibizionismo – sussista l’interesse a proseguire con il progetto». Impossibile non annotare come la valutazione delle priorità sia evidentemente politica e nasce, come spesso nelle idee della destra, dall’idea che il consumo di droga vada semplicemente contrastato senza nessun progetto di riduzione dei danni per chi la consuma. Un approccio che, chi difende i progetti come Neutravel, rigetta affermando che nessuna politica di proibizione può fermare il consumo di droghe e che per la sicurezza di chi ne fa uso e della società nel suo complesso non si può fare a meno di forti progetti di informazione e prevenzione, affinché i consumatori possano avere più consapevolezza.
A distanza di due mesi, delle valutazioni citate da Icardi nemmeno l’ombra. L’unico dato certo è che uno dei progetti di riduzione del danno italiani più stimati, innovativi e riconosciuti a livello internazionale sta per chiudere definitivamente. E la cui assenza potrebbe gravare direttamente sul Servizio Sanitario Nazionale. Neutravel infatti collabora direttamente con l’Istituto superiore di sanità, contribuisce al Sistema nazionale di allerta precoce (Snap) e opera con la Centrale operativa regionale d’emergenza 112 per fornire primo soccorso, ascolto e orientamento nei contesti ludici giovanili autorizzati e non autorizzati.
Tra l’altro il progetto in questi anni ha offerto duranti i grandi eventi un’area sanitaria attrezzata e gestita da personale qualificato in grado di garantire supporto sanitario di base e gestione delle possibili emergenze (che ha permesso di ridurre il numero di chiamate improprie al 112 e al 118) e un’area per testare le sostanze gestita da un operatore affiancato da tecnici di laboratorio. Qui la persona viene informata sulla composizione della sostanza attraverso un’analisi chimica, a cui viene associato un colloquio. Questo permette di aumentare la consapevolezza dei frequentatori, per valutare se assumere o meno quella sostanza. «L’operatore invita le persone a riflettere su ciò che stanno facendo. Quando una sostanza risulta diversa da quella attesa, perché tagliata o con un principio psicoattivo sconosciuto, il 60-70% dei soggetti rinuncia. Se invece l’analisi conferma le attese ma la consulenza mostra un consumo “critico”, l’operatore stimola una riflessione. Molti prendono tempo, magari rinunciano all’assunzione. Quando dai loro strumenti per limitare i danni li usano. Così diminuiscono anche i pericoli per la collettività» ha commentato in un’intervista al Manifesto Elisa Fornero, responsabile del progetto.
L’equipe che interviene sul campo – e che fornisce assistenza gratuitamente – è multi-professionale, e composta da: assistenti sociali, educatori, psicologi, sociologi, chimici, infermieri ed “operatori pari”, ovvero persone che provengono e frequentano attivamente i contesti del divertimento notturno. Tant’è che «Neutravel», ha ribadito Sarno, «ha consentito di raggiungere circa 20mila persone all’anno e analizzare 2.540 sostanze. Numeri importanti e che avremmo dovuto puntare a raddoppiare visto che in Piemonte si registra un incremento dei nuovi utenti presso i servizi per le dipendenze patologiche pari al 17,3% (2.990 nel 2020 contro i 3.508 nel 2021)».
Ma quei 150mila euro necessari alla sopravvivenza del progetto, la Regione proprio non sembra volerli trovare. L’equipe di Neutravel, consapevole dell’importanza sociale del suo lavoro, non si arrende e lancia un appello a utenti e cittadini. “Stiamo percorrendo le strade più opportune per superare questo blocco, anche ipotizzando modalità operative diverse, perché crediamo nei benefici che Neutravel porta e l’importanza di tutelare i diritti delle persone. Vi chiediamo di continuare a supportarci seguendoci sui nostri social, aiutandoci con il vostro passa parola a raggiungere con questa comunicazione le persone che possono essere interessate” si legge nel comunicato, a cui sono allegate le istruzioni da seguire per chi volesse aiutare il progetto a sopravvivere con una donazione.
D’altronde il problema non si risolve evitandolo, anzi. «È impossibile fermare la circolazione delle droghe, anni di proibizionismo contro le 10 droghe classiche ne hanno fatte sviluppare altre 870. Così aumentano i rischi: le persone hanno paura di chiedere aiuto e noi non studiamo le nuove sostanze. La war on drugs ha fatto più morti di quanti ne voleva evitare» ha concluso la responsabile.
[di Gloria Ferrari]