Scriveva lo storico Fabrizio Maria Lo Monaco che “La diplomazia a volte conta più della politica” e, se questo è vero, lo è altrettanto che “La guerra non deve essere considerata fino a che ogni azione di pace non sia fallita.” (William McKinley, politico statunitense). E nel conflitto ucraino, nel rispetto di tutte le opinioni, se da una parte sarebbe lecito interrogarsi se l’arte diplomatica sia stata sfruttata sino in fondo, dall’altra – e su questo punto vorremmo concentrare la nostra analisi – dovremmo chiederci, possibilmente senza approcci ideologici, se la politica degli aiuti militari...
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Zelensky a Sanremo convincerà gli italiani del suo bisogno infinito di armi, ma nessuno sa o chieda dove finiscano.
Presidente di corrotti in un Paese dove ormai ci sono più armi che uomini.
Se i paesi Nato riusciranno a far traballare la potenza russa e Putin si vedrà costretto con le spalle al muro, userà le armi atomiche e a quel punto avranno perso tutti! È impossibile che nessuno abbia mai pensato a questo! Putin non cederà mai!
Mah…al di là di altre considerazioni, quanti miliardi sottratti a Sanità, Istruzione etc
Avremmo dovuto fare un passo indietro, rimanere neutrali, in fondo non c’è stato nessun attacco a un Paese Nato e invece…
Sul tema guerra Ucraina-Russia i politici europei sono in preda ad un infantilismo (non me ne vogliano i bambini) di dimensioni epocali. Le neuroscienze ci dicono che il QI umano sta diminuendo a partire dai primi anni Duemila. Probabilmente i vari lock down hanno accelerato questa tendenza.
Ben detto!