L’ultimo rapporto Istat certifica ancora una volta la crisi apparentemente irreversibile della genitorialità in Italia. Gli ultimi dati parlano di una media di 1,2 nascite per ogni donna, dati da inverno demografico la cui tendenza non accenna a placarsi. E se è vero che tutta Europa se la passa male, vi sono però esperienze che mostrano una controtendenza incoraggiante: innanzitutto quella dei vicini francesi, giunti al tasso di 1,83 nascite per donna. In incoraggiante avvicinamento verso l’obiettivo del tasso 2,00: quello che consente di fermare il declino demografico. Un risultato che non è frutto del caso ma viene dalle politiche di sostegno messe in campo Oltralpe.
Ttra il 2011 e il 2019 circa il 2,40% del Pil francese è stato stanziato per le politiche familiari; in Italia invece, solo l’1%, motivo per cui il Bel Paese è tra gli ultimi europei per capacità di sostenere la genitorialità. Gli investimenti del Governo francese hanno portato a un momento di “rinascita” a tutti gli effetti, con i frutti raccolti perlopiù nel 2021 perché stando ai dati dell’INSEE (l’equivalente francese dell’ISTAT) nel 2022 sono nati 19.000 bambini in meno rispetto al 2021, momento in cui dopo sei anni consecutivi di calo ma applicando le giuste politiche, si era giunti a un ottimo risultato.
La Francia, pur nella crisi, rimane il primo Paese europeo e un potenziale esempio da seguire. Merito anche del quotient familial, ovvero il quoziente familiare, il quale consente di attenuare la progressività dell’imposta sui redditi concedendo agevolazioni fiscali ai contribuenti con figli a carico ed è calcolato al momento della dichiarazione dei redditi, senza tenere conto delle prestazioni sociali percepite dal nucleo familiare fiscale. La tassazione italiana è invece su base individuale, così come in Italia per i trasferimenti monetari si ricorre all’assegno familiare mentre in Francia esistono diverse possibilità. Innanzitutto alla nascita del primo figlio viene erogato il prime de naissance, e per chi invece ha figli fino ai 3 anni è prevista la prestation d´accueil du jeune enfant. Le famiglie con almeno due figli possono optare per l’allocation familiale e le famiglie particolarmente numerose hanno invece possibilità di richiedere il complément familial; per aiutare i genitori a sostenere le spese dei percorsi scolastici dei figli viene erogato un sussidio che prende il nome di allocation de rentrée scolaire, e anche per le famiglie monogenitoriali, è prevista l’allocation de soutien familial.
In Italia invece non avere sicurezze economiche e appoggio da parte dello Stato fa sorgere in molti la scelta di non avere figli e ciò con il passare degli anni, porterà la popolazione indietro nel tempo: stando alle ultime stime ISTAT, nel 2070 gli italiani saranno circa 12 milioni in meno rispetto a oggi.
[di Francesca Naima]
Meglio così, più possibilità ai già nati di sopravvivere.
Il problema è prettamente economico
Mantenere un figlio costa sempre di più e gli aiuti da parte dello stato sono insufficienti
I salari da più di 30 anni sono quelli più penalizzanti in Europa, in quanto il divario tra potere di acquisto e inflazione si continua ad ampliare anziché ad assottigliarsi
Abbiamo tre figli, di cui un(a) disabile. Tutti e tre ci danno una grande gioia. Eppoi aumentano il PIL e pagheranno le nostre pensioni☺️…
Quando pensi a questo mondo balordo, ci pensi mille volte prima di far nascere un figlio.
Che cosa gli regali? La vita certamente, ma fatta di cosa?
Senz’altro di tasse, malattie, vaccini, complotti, guerre, malvagità e corruzione …
Non dimenticare la libertà di combattere tutte quelle cose.