Il tema delle migrazioni è da tempo tra i terreni di scontro più accesi nella politica italiana e all’interno dell’opinione pubblica. Tra porti da aprire o da chiudere, diritto all’accoglienza e difesa dei confini, richieste di diritti e accuse di privilegi, il dibattito è sempre segnato da opposte ma ugualmente radicate visioni ideologiche. In un certo senso è inevitabile che sia così, perché attorno al tema si muovono idee profondamente diverse. Tuttavia un dibattito sano e ricco è impedito da una scarsissima conoscenza dei dati di base che servono ad inquadrare il fenomeno. Si tratta di un ...
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Grazie davvero. Una sana informazione non può che far riferimento a dati corretti, senza i quali ogni affermazione deve essere letta come opinione e non come fatto.
Bene. Abbiamo visto come l’Italia sia il fanalino di coda per gli immigrati, regolari e non, di come le ong del mare siano una goccia nell’oceano, di come altri facciano piu’ accoglienza di noi (ma sarebbe bene sapere anche quali siano le varie etnie in rapporto alla popolazione che ogni stato piu’ virtuoso di noi accoglie: ricordiamoci che la Merkel fu ben contenta di accogliere anni orsono molti rifugiati , ma li scielse tra i siriani della classe media, magari cristiani, e quindi in grado di meglio integrarsi nel suo paese…).
E allora perche’ parlare di emergenza immigrazione? Evidentemente si tratta di aria fritta.
A questo punto non ci resta che non fare piu’ il presepe a Natale, staccare i crocefissi dalle nostre aule, introdurre l’arabo nelle scuole o, meglio, concedere che i figli dei musulmani vadano nelle loro madrasse, magari impiantate anche in Europa quale segno di laicismo illuministico e accoglienza…
Finalmente qualcuno intelligente che risponde. Perché diciamolo, i dati giusti con cui paragonare non sono mai illustrati.
Grazie per questa ottima disamina