lunedì 4 Novembre 2024

La protesta degli ambulanti a Roma contro la direttiva Bolkestein

Circa un centinaio di ambulanti, muniti di cartelli e striscioni, si sono riuniti ieri – martedì 28 febbraio – a Roma, davanti al Campidoglio, per protestare contro la direttiva Bolkestein, che impone la libera circolazione dei servizi sul territorio europeo. Nella cornice della protesta, organizzata da un gruppo di associazioni rappresentative degli operatori, i manifestanti hanno chiesto il rinnovo delle concessioni al 2032. L’annosa questione coinvolge, soltanto nella Capitale, 12.000 ambulanti e 18.000 concessioni nell’ambito dei mercati, delle rotazioni, dei parcheggi isolati e nelle fiere.

Una delegazione delle associazioni di categoria, tra cui Ami e Ana Ugl di Roma e Lazio, ha incontrato Monica Lucarelli, assessore alle Attività produttive del Comune di Roma, la quale ha annunciato che invierà al governo una comunicazione per “una chiarificazione giuridico normativa” rispetto alla “situazione del rinnovo delle licenze”, con l’obiettivo di ottenere l’apertura di un tavolo di lavoro al ministero delle Imprese e del Made in Italy.

La direttiva Bolkenstain, approvata definitivamente dal Parlamento e dal Consiglio Europeo nel 2006, è stata recepita dall’Italia nel 2010. In seguito a una serie di rinvii legislativi delle gare pubbliche, nel 2021 il Consiglio di Stato si è espresso con due sentenze in cui ha stabilito che né la pubblica amministrazione né l’autorità giudiziaria possano applicare nuove proroghe. La situazione è però ancora sospesa: se il governo guidato da Mario Draghi, dando seguito a quanto stabilito in tali pronunce, aveva fissato al 1 gennaio 2024 le aste obbligatorie per le concessioni degli stabilimenti balneari (comparto messo a dura prova dagli effetti della direttiva), il governo di Giorgia Meloni ha prorogato al gennaio 2025 la messa a gara delle concessioni per lo sfruttamento del litorale.

Gli ambulanti  hanno sempre sostenuto che la loro attività dovesse essere esclusa dal perimetro della normativa europea sulla liberalizzazione dei servizi, ma a spegnere la loro speranza è intervenuto il Tar del Lazio, che con la sentenza n. 539/2022 ha affermato che la direttiva Bolkestein vale anche per le concessioni dei mercati ambulanti. Esse dovranno infatti essere riassegnate attraverso gare pubbliche sulla base dei principi espressi dal Consiglio di Stato in riferimento alla questione balneari. Su questo aspetto, la decisione definitiva spetterà proprio dal Consiglio di Stato.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il “Milleproroghe”, accompagnando però il suo via libera con una lettera in cui ha espresso le sue riserve sulla proroga ai balneari: “Questa materia è da tempo all’attenzione della Corte di giustizia europea che ha ritenuto incompatibile con il diritto europeo la proroga delle concessioni demaniali marittime disposta per legge, in assenza di qualsiasi procedura di selezione tra i potenziali candidati”, ha scritto il Capo dello Stato, sottolineando come la norma in questione, “oltre a contrastare con le ricordate definitive sentenze del Consiglio di Stato”,  si ponga in difformità con il diritto dell’Unione europea, “anche in considerazione degli impegni in termini di apertura al mercato assunti dall’Italia nel contesto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.

Mentre incombe il rischio di contenziosi con l’UE, i partiti di maggioranza appaiono disuniti: se Lega e FI hanno politicamente “cavalcato l’onda” con emendamenti ad hoc fortemente favorevoli ai balneari poi entrati nel testo finale, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, chiamata evidentemente a fare i conti con la “Realpolitik” dopo una lunga fase di opposizione “barricadiera” sul tema, sta lavorando per mantenere rapporti saldi e cordiali con le istituzioni europee, puntando a prende più tempo possibile. In questo, le fanno scudo i suoi uomini più fidati: il Ministro per gli affari europei di Fdi, Raffaele Fitto, che avrà il compito di mediare con Bruxelles, ha infatti dichiarato che il governo lavorerà “in modo compatto” al fine di “valutare la migliore soluzione possibile”, ma che “si terrà conto del richiamo del Quirinale”.

[di Stefano Baudino]

 

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3 Commenti

  1. Governare è coraggio, gridare dall’opposizione le stupidaggini è facile. Cara Meloni stai tornando indietro su tutto perché a te interessava solo salire al potere e non governare per fare gli interessi del popolo italiano. Prorogare il termine delle gare pubbliche non è risolutivo anzi significa portare sanzioni all’Italia. Prendi il coraggio a due mani e grida al parlamento europeo l’ingiustizia della direttiva Bolkestein fatta su misura per i grandi gruppi finanziari contro l’economia reale.

  2. Continua il disegno PERVERSO della UE con unico aobiettivo finale:ELIMINARE l’imprenditore medio piccole a favore di multinazionali e imprenditori milionari. Mettendo a gara tutto vincerà le concessioni chi ha più risorse economiche. Il caso degli ambulanti è EMBLEMATICO. Significa che iin un domani non lontano…….hai un negozio storico in Via del Corso a Roma? E non lo puoi avere più, in nome della libealizzazione dei servizi lo diamo a un altro tramite gara. Una DITTATURA mascherata da liberalizzazione dei servizi………..d’altra parte il 90% della popolazione non ha protestato per l’imposizione vaccinale diretta o tramite ricatto sul proprio corpo, pensate che domani qualcuno protesterà quando per legge chiuderanno negozi storici nelle varie città per darli ad altri?

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