In Italia il numero dei comuni dichiarati liberi dalla plastica è in aumento: se l’anno scorso le città virtuose erano 49, quest’anno tra gli oltre 360 comuni candidatisi 69 sono riusciti ad ottenere la certificazione. A premiarli l’associazione Plastic Free Onlus, che nell’ambito dell’evento svoltosi a Bologna lo scorso 11 marzo ha insignito le quasi 70 amministrazioni del riconoscimento a forma di tartaruga, conferendo loro altresì l’attestato di virtuosità recante il disegno di 1, 2 o 3 tartarughe a seconda del livello di impegno registrato. A ricevere il massimo dei voti sono stati i comuni di Borgo Virgilio, Legnago, Mogliano Veneto e Termoli. Tutte le città premiate, però, si sono distinte per il proprio impegno verso l’ambiente superando la valutazione del comitato interno dell’associazione, basata su 5 punti fondamentali: la lotta contro gli abbandoni illeciti di rifiuti plastici, la sensibilizzazione del territorio, la collaborazione con Plastic Free Onlus, la gestione dei rifiuti urbani e le attività virtuose realizzate.
La premiazione – giunta alla sua seconda edizione e patrocinata dal Parlamento Europeo oltre che dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – ha dunque testimoniato una crescita notevole dei comuni liberi dalla plastica rispetto a quelli del 2022, con un aumento degli stessi pari a circa il 40%. Il dato forse più importante è che la crescita dei comuni attenti al tema non possa essere riconducibile al caso, ma si inserisca in un aumento evidente delle consapevolezza da parte delle amministrazioni locali. Ringraziando i «250.000 volontari» dell’associazione, il presidente di Plastic Free Onlus Luca De Gaetano ha infatti sottolineato come la premiazione dei quasi 70 comuni italiani sia potuta divenire realtà solo «grazie alla collaborazione tra cittadini e istituzioni», evidentemente imprescindibile per generare passi in avanti dal punto di vista ambientale.
Ma certo c’è ancora molto da fare. Come ricordato da un rapporto della stessa associazione, infatti, ogni anno “oltre 12 milioni di tonnellate di plastica finiscono in natura”, mentre “oltre 100.000 mammiferi, 1.000.000 di uccelli marini e 40.000 tartarughe marine muoiono dopo aver ingerito plastica”. Un impatto che si va ad aggiungere a quello nei confronti dell’essere umano, il quale “ogni giorno ingerisce e respira nanoplastica”. È proprio per questo che dal 2019 l’associazione si occupa di contrastare l’inquinamento da plastica, supportando non solo enti ed aziende nella transizione ecologica ma realizzando anche appuntamenti di pulizia ambientale, sensibilizzazioni nelle scuole e salvataggi di tartarughe marine. Ed i risultati che l’associazione è riuscita ad ottenere fino ad oggi tramite tali attività parlano chiaro, con quasi 3 milioni di chili di plastica e rifiuti rimossi dall’ambiente, oltre 118 mila studenti sensibilizzati in più di 1.400 scuole italiane e 165 tartarughe marine salvate.
Numeri che si vanno ad aggiungere a quelli dei comuni “liberi dalla plastica”, il cui aumento non può che far sperare in un futuro migliore. «Speriamo che le tartarughe si moltiplichino sempre più», ha infatti affermato durante la premiazione il presidente della conferenza episcopale italiana Matteo Zuppi, aggiungendo che «liberarsi dalla plastica significa far vivere, respirare, proteggere il nostro pianeta». La strada tracciata, insomma, sembra essere corretta, ma l’auspicio è che nei prossimi anni i comuni continuino sempre più ad impegnarsi a livello ambientale. In gioco, del resto, c’è la salute degli animali, dell’uomo e del pianeta intero.
[di Raffaele De Luca]