Proteggere l’industria della carne dalle alternative vegetali: è questo, sostanzialmente, il fine di una proposta di legge italiana. Presentata in Commissione Agricoltura alla Camera da alcuni deputati della maggioranza di governo (appartenenti alla Lega), la proposta vorrebbe vietare di rifarsi alle denominazioni tradizionalmente utilizzate per riferirsi alla carne o ai prodotti a base di carne nel caso in cui i prodotti in questione siano a base vegetale. Il motivo? Come specificato nell’articolo 1 della proposta di legge sarebbe quello di “tutelare il patrimonio zootecnico nazionale, riconoscendo il suo elevato valore culturale, socio-economico e ambientale, nonché un adeguato sostegno alla sua valorizzazione, assicurando nel contempo un elevato livello di tutela della salute umana e degli interessi dei consumatori e il loro diritto all’informazione”. Termini come “bresaola di seitan” o “bistecca di tofu” verrebbero messi al bando, dunque, ed il fine sarebbe innanzitutto quello di salvaguardare l’industria della carne, la quale a quanto pare sarebbe minacciata dall’avanzata delle opzioni vegetali.
La diffusione di denominazioni come quelle appena menzionate, si legge infatti nella parte di testo che illustra la proposta, renderebbe evidente un “fenomeno tanto disdicevole quanto diffuso”, ovverosia quello di “usare denominazioni di vendita tradizionalmente associate alla carne per sfruttarne la notorietà e le analogie che questa suscita nella mente del consumatore”, il che secondo tale narrazione costituirebbe un ingiusto danno per l’industria della carne e non solo. Partendo da “alcuni concetti” che sarebbero “strettamente legati alla produzione zootecnica” – come la “salvaguardia di ambiente e paesaggio” – ed arrivando a fare un appello al “giusto riconoscimento e al rispetto del lavoro delle nostre aziende”, sono diversi i motivi con cui si cerca di giustificare il divieto, che secondo i firmatari se non venisse introdotto potrebbe appunto altresì indurre i consumatori a “pensare erroneamente che questi prodotti a base vegetale siano sostituti equivalenti dei prodotti a base di carne”.
Motivi che però, come sottolineato dall’associazione Essere Animali, non reggono ad una attenta analisi dei fatti ed anzi rivelano il semplice obiettivo di aiutare l’industria della carne. Motivazioni che hanno spinto l’associazione non solo a lanciare una petizione atta a “fermare la censura dei prodotti vegetali” e già sottoscritta da oltre 26mila persone, ma altresì a promuovere una lettera – firmata da più di 30 associazioni della società civile europea e realtà che rappresentano consumatori e aziende impegnate nella produzione di proteine a base vegetale – indirizzata alla Commissione Agricoltura ed ai gruppi Parlamentari, a cui viene chiesto un confronto sulla proposta di legge così da evidenziarne tutte le criticità.
Si tratta della seconda volta in pochi giorni in cui la maggioranza di governo italiana si trova a prendere posizioni coincidenti con le richieste dell’industria della carne. A Bruxelles, infatti, l’Italia ha votato contro la nuova regolamentazione europea che pone limiti agli allevamenti intensivi.
[di Raffaele De Luca]
Assolutamente daccordo col governo.
Se un abistecca non è carne non una bistecca.
Si sta discutendo sul nulla perchè i nomi non contano, conta cosa c’è dietro al prodotto e dietro ai prodotti a base di carne e di latte c’è:
1) la crudeltà e lo sfruttamento di esseri senzienti innocenti che meritano di vivere in pace, al pari di noi. Io non sono cattolica, ma al contrario di quello che al giorno d’oggi la becera cultura cattolica diffonde (e non voglio dilungarmi a parlare del massacro di piccoli agnelli e capretti innocenti perpetrato per celebrare la pasqua, che dovrebbe essere una festa di purificazione e redenzione – una ennesima dissonanza cognitiva e fattuale) nella Bibbia – Isaia -1.11 – Dio dice “Mi avete sacrificato un gran numero di ovini e bovini ma a me non dà piacere il sangue dei manzi, degli agnelli e dei capretti. Quando voi alzate le mani, io distolgo gli occhi da voi e quando pregate non vi ascolto, perchè le vostre mani sono spoche di sangue!”) e che invece torturiamo e uccidiamo ogni santo giorno per un effimero piacere del palato o estetico, facendo arricchire le multinazionali della carne e dell’abbigliamento, che oltre tutto nascondono in ogni modo il reale “costo” dei loro prodotti (perchè se vedessimo sicuramente ne saremmo inorriditi) e ci hanno così manipolato i pensieri da far credere che non possiamo vivere senza carne. Ma l’essere umano non è carnivoro, non abbiamo nè la dentatura e nè l’apparato digerente dei predatori e possiamo vivere benissimo senza proteine animali (ne sono un esempio grandi campioni quali Hamilton e Djokovic, per non citarne altri) oltre al fatto che tutti i grandi animali, potenti e forti, sono erbivori (vedi il rinoceronte o l’elefante, secondo voi questi animali come fanno ad avere i muscoli? Eppure non mangiano carne!)
2) Tanto inquinamento ambientale, circa il 20% del gas serra viene prodotto dagli allevamenti
3) maggiori rischi per la salute umana (è ben risaputo che tante malattie occidentali cardiovascolari sono dovute all’alimentazione) e pericolo di nuove pandemie (i famosi virus dell’aviaria sono nati dagli allevamenti intensivi)
4) l’antibiotico resistenza che si sta diffondendo presso i cittadini dei paesi del benessere in quanto grandi consumatori di carne (per riuscire a mantenere in vita gli animali nelle condizioni terribili degli allevamenti intensivi vengono imbottiti di antibiotici, che poi finiscono nei vostri piatti)
5) Disboscamento, siccità e povertà: l’80% dei terreni sono adibiti a produrre cibo per gli animali (vedasi il disboscamento dell’amazzonia), dai quali si ricava solo il 19% di nutrimento per noi dei paesi ricchi, mentre se le colture venissero destinate a nutrire gli esseri umani si potrebbe sfamare tutti gli abitanti del pianeta, compresi i bambini africani.
Quindi smettiamola di litigare sui nomi, è cosa ridicola in confronto a tutto quello che dietro ad una bistecca animale. Il punto è che dobbiamo smettere di mangiarla e basta, dobbiamo evolverci e per una volta pensare anche agli altri esseri viventi, umani e non, e non alimentare la ricchezza di industrie che pensano solo al profitto avvelenandoci il corpo e il pensiero, oltre a torturare esseri viventi che non hanno chiesto loro di essere fatti nascere per poi essere strappati alle loro madri e vivere in lager immersi nei loro escrementi, senza vedere mai un prato o la luce del sole, per finire poi al macello ancora cuccioli (perchè ricordatevi tutti che nei vostri piatti mettete i cuccioli di altre specie, figli di madri che piangono quando glieli strappano via: i maiali vengono macellati a 6 mesi, i vitelli maschi delle mucche da latte a pochi giorni – scarti della produzione -, i pulcini maschi appena nati finiscono vivi nel tritacarne perchè non utili alla produzione delle uova, e potrei dirne altre di torture inflitte quotidianamente a queste povere anime). Davvero vi importa che non diano il nome della carne a prodotti che invece non implicano tutta questa crudeltà gratuita e inutile? Per come la vedo io, e visto cosa c’è dietro, preferirei assolutamente che i prodotti vegetali non portassero tali nomi, perchè tali nomi richiamano e mi ricordano solo la sofferenza e la vergogna dell’essere “disumano”. La vera “umanità”, il reale significato del termine, consiste nel difendere e proteggere i più deboli, di qualsiasi specie siano.
1)l’Uomo è da sempre onnivoro,non è nè erbivoro nè carnivoro ed è un vantaggio perchè puoi magiare qualsiasi cosa trovi in Natura. 2)Quello che facciamo contro-natura agli animali non è ucciderli, quello lo fa pure il leone con la gazzella, è IMPRIGIONARLI questo non lo fa nessun animale feroce, le sue prede vivono LIBERE finchè non vengono mangiate 3)Oggi in Italia mangiamo circa 80kg di carne a testa all’anno contro i 21gk dell’inizio anni 60 e non mi sembra che i nostri genitori e nonni siano morti per questo 4)Allora negli anni 60 la maggior parte degli allevamenti era ALL’APERTO!! Ecco io ti do ragione sugli allevamenti intensivi bisognerebbe eliminarli e incentivare quelli all’APERTO e mangiare tutti meno carne. Io quella di bovino la mangio non più di 10 volte l’anno (più che altro alle feste alle quali mi invitano)pollo e maiale 2 volte al mese cadauno-..Tornando agli allevamenti all’aperto e ai 21kg a testa l’uno staremmo meglio noi e meglio gli animali!!
Lo hanno fatto per latte e formaggi, lo trovo giusto anche per la carne. Le cose hanno un nome che le definisce e non lo si può utilizzare in maniera ingannevole.
Il legno fatto di cartone pressato non è legno
Il caffè fatto con la cicoria o l’orzo non è caffè
Il cioccolato fatto senza cacao non è cioccolato
E così via.
Burgher per esempio non è necessariamente di carne…se non c è la scritta ham davanti, sveglia!!!!Vi posso assicurare che chi decide di non cibarsi piu di animali, non ha bisogno di nomi e nomignoli….sa benissimo quel che compra e quel che mangia….essere gelosi del nome mi sembra proprio solo una paura di perdere
Vendite….ma è solo questione di tempo….la tendenza al vegetale è sempre piu forte…..
Lo hai detto in poche parole, io ci ho perso più tempo… speriamo veramente che la tendenza al vegetale diventi ogni giorno più forte. L’hai firmata la petizione ICE “End the slaughter age”?
mi trovo assolutamente d’accordo con Mario
anche oggi sono d’accordo con Mario
Io invece sono d’accordo col governo. In italiano il termine “bistecca” indica la carne e il termine “bresaola” derivati dalla carne. Se hai scelto di essere vegano sembra quasi che sei talmente dispiaciuto della scelta da prenderti in giro da solo: hai bisogno di chiamarla “bistecca di tofu” perchè hai nostalgia della carne ma sempre tofu stai mangiando. Oppure domani chi smette di bere alcoolici potrà dire “Sto bevendo uno champagne di acqua di sorgente”?!?