Da sempre, ogni comunità, ha le proprie regole, scritte e non scritte, che determinano la marginalizzazione di alcuni individui o gruppi di persone che creano un sentimento di paura all’interno del contesto comunitario e sociale in cui si trovano. I processi di marginalizzazione sono legati a doppio filo a dualismi quali normale e patologico, conforme e deviante, puro e impuro, sacro e profano, attraverso cui una determinata società decide chi sta dentro e chi va messo fuori, oppure ai margini, di essa. Ciò che unisce le antiche tribù alle società moderne è la stessa apparente necessità di ten...
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Complimenti per l’ottimo articolo. Numeri elevati di detenuti in una società sono il segno tangibile del suo malfunzionamento. La visione neo-liberista riesce a lucrare anche e soprattutto, aggiungerei io, sui più deboli ed emarginati dal sistema, con bassi redditi e poca cultura, senza ucciderli immediatamente ma inculcando in loro il peggior atteggiamento possibile: la resilienza, (che in gergo borgataro significa mettersi a novanta gradi). Perpetrando così il proprio tornaconto.