Ci avevano raccontato che uno dei prerequisiti fondamentali in capo a chi si candida a guidare la “cosa pubblica” fosse quello della trasparenza. Evidentemente, non la pensa così il partito “Noi Moderati”, azionista di minoranza dell’attuale governo di centro-destra, che ha appena avanzato una proposta di legge per eliminare l’obbligo di pubblicazione dei curricula e dei certificati penali degli aspiranti deputati e senatori a ridosso del voto, sia sui siti ufficiali delle forze politiche che nelle pagine del Ministero dell’Interno. E che, per giustificare la mossa, ne fa innanzitutto una questione di privacy.
“L’iniziativa di legge – viene scritto nella bozza firmata dal vicepresidente del partito centrista, Giuseppe Bicchielli – nasce essenzialmente dalla constatazione che l’introduzione dei predetti obblighi” riferiti alla pubblicazione del cv e del casellario giudiziario, “pur muovendo dal principio di trasparenza, hanno in realtà trascurato e inficiato l’aspetto del rispetto della privacy, rigorosamente garantito dal nostro ordinamento giuridico”.
L’unico articolo che compone la proposta di legge richiede l’abrogazione dei commi 14 e 15 dell’art.1 della legge n.3/2019 (la cosiddetta “Spazzacorrotti“, fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle ed emanata dal Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede durante il governo Conte I). Attualmente, il comma 14 prevede che “entro il quattordicesimo giorno antecedente la data delle competizioni elettorali di qualunque genere, escluse quelle relative a comuni con meno di 15.000 abitanti, i partiti e i movimenti politici hanno l’obbligo di pubblicare nel proprio sito internet il curriculum vitae fornito dai loro candidati e il relativo certificato penale rilasciato dal casellario giudiziale non oltre novanta giorni prima della data fissata per la consultazione elettorale”. Il comma 15, poi, obbliga oggi a pubblicare “in maniera facilmente accessibile” all’interno della sezione Elezioni trasparenti del portale online del Viminale “il curriculum vitae e il certificato penale dei candidati rilasciato dal casellario giudiziale non oltre novanta giorni prima della data fissata per l’elezione”.
A quanto pare, vincoli troppo stringenti per il proponente di “Noi Moderati”, secondo cui è scorretto che tale pubblicazione oggi non sia vincolata al “consenso espresso degli interessati” e che non venga determinato a priori un “lasso di tempo entro cui tali dati debbono rimanere pubblicati sul sito web del partito/lista elettorale”, specie dal momento che i curricula e i certificati penali “non sono richiesti all’atto di accettazione delle candidature e, pertanto, non necessari ai fini della convalida delle stesse”. L’ennesimo ticchettio in senso antiorario delle lancette della politica italiana. O, almeno, della sua parte più autoreferenziale.
[di Stefano Baudino]
Meglio oscurare i partiti tout-court.
Ci pisciano in testa dicendo che piove! Ma può essere che non ne beccano qualcuno mentre torna a casa la sera??
Si ,si a riservatezza meglio che non parlo . Ce stanno a fregà.