Il ruolo dei combustibili fossili nella produzione di energia a livello globale è sempre più ridotto, mentre è alle porte una nuova stagione all’insegna di eolico e solare. Lo rivela il quarto rapporto della Global Electricity Review del think thank Ember, che ha analizzato i dati di 78 Paesi del mondo, evidenziando che quella prodotta nel corso del 2022 è stata l’elettricità più pulita di sempre. E che, insieme al nucleare e all’energia idroelettrica, il 39% dell’elettricità globale nel 2022 è stata prodotta da fonti pulite.
Sulla base dei dati pubblicati nel report, il picco di emissioni nella generazione elettrica potrà essere raggiunto già quest’anno, attraverso la grande crescita dell’energia solare (che ha segnato un +24% a livello mondiale, dimostrandosi ormai da 18 anni la fonte con la crescita maggiore) e dell’energia eolica (+17%). Nel 2022, l’energia dal sole e dal vento ha segnato un valore record, raggiungendo il 12% del mix elettrico globale, rispetto al 10% raggiunto nell’anno precedente.
Dall’altra parte, però, salgono di 1,3 punti percentuali rispetto all’anno antecedente le emissioni del comparto del carbonio, che si attestano comunque a valori marginali rispetto al boom che si ipotizzava nella fase iniziale della crisi energetica e, successivamente, con lo scoppio della guerra in Ucraina e la diminuzione delle forniture di gas russo a basso costo. Ad ogni modo, grazie all’aumento della quota rinnovabile, l’intensità del carbonio nel 2022 è scesa a 436 g CO2/kWh.
In Europa, secondo la relazione, la transizione starebbe avvenendo più rapidamente rispetto alla media degli altri paesi del mondo. Lo scorso anno, l’eolico e il solare hanno costituito il 22% della produzione di energia elettrica (nel 2015 era il 13%). Al contempo, nel 2022 le emissioni nel nostro continente hanno visto un aumento del 2,8% rispetto al 2021, sia per il calo della produzione nucleare – a causa dei lavori di manutenzione in Francia e per la chiusura di impianti in Germania – che per la riduzione della produzione di energia idroelettrica causata dalla siccità, parzialmente sostituita da carbone e gas.
Secondo le previsioni di Ember, la produzione di elettricità da combustibili fossili vedrà una diminuzione del 20% nel 2023, per poi ridursi ancora negli anni successivi con l’ulteriore aumento della diffusione dell’energia eolica e solare. «È l’inizio della fine dell’era fossile. Stiamo entrando nell’era dell’energia pulita», ha dichiarato Małgorzata Wiatros-Motyka, autrice principale dello studio.
[di Stefano Baudino]
Finché consideriamo la fissione nucleare una fonte energetica “pulita”, siamo molto lontani da una visione ecologica delI’ approvigionamento energetico.
Eh già peccato che l’Italia è l’UNICO Stato al mondo dove l’energia pulita immessa in rete da PRIVATI che hanno piccoli impianti (es. fotovoltaico) viene pagata molto meno di quella che il privato stesso preleva dalla rete. E con l’aumento dei prezzi il divario è aumentato: attualmente al privato vengono riconosciuti sempre € 0,15 per ogni kw immesso in rete mentre il prezzo dell’energia prelevata è attorno allo 0,50€/kw