Il ministro dell’Ambiente delle Galapagos, José Dávalos, ha annunciato che una spedizione scientifica che stava perlustrando le acque della Riserva marina dell’arcipelago equadoriano ha scoperto una barriera corallina totalmente incontaminata, fino ad oggi del tutto sconosciuta. “Le Galapagos ci sorprendono di nuovo con il rinvenimento di una barriera corallina a 400 metri di profondità su una montagna sottomarina, lunga approssimativamente due chilometri, con abbondante vita marina e oltre il 50% dei coralli vivi”, ha scritto su Twitter il ministro, basandosi su quanto attestato dalla Charles Darwin Foundation, protagonista della spedizione Galapagos Deep 2023 (che terminerà il 20 aprile). La barriera corallina è stata trovata attraverso l’utilizzo di attrezzature tecnologiche all’avanguardia, tra cui spicca un veicolo denominato Alvin, capace di scendere fino a 3.000 metri di profondità a partire dalla sua nave Atlantis.
La scoperta è estremamente significativa, dal momento che sino ad oggi si riteneva che la barriera corallina Wellington, sita al largo della costa di Darwin, fosse l’unica sopravvissuta agli effetti del catastrofico Niño – fenomeno ciclico legato al riscaldamento delle acque del Pacifico equatoriale orientale – del 1982-1983. Alla luce di ciò, Dávalos ha sottolineato che “si tratta di una notizia incoraggiante, che riafferma la nostra volontà di istituire nuove aree marine protette in Ecuador e di continuare a promuovere la creazione di un’area regionale nel Pacifico tropicale orientale”.
Il ricercatore presso la Charles Darwin Foundation Stuart Banks, che ha preso parte alle operazioni, ha affermato che l’aspetto più affascinante delle barriere coralline delle Galapagos consiste nel fatto che sono “antiche, indisturbate per secoli o migliaia di anni, ed essenzialmente incontaminate, a differenza di quelle che si trovano in molte altre parti degli oceani del mondo”.
Solo un anno fa, il presidente dell’Ecuador Guillermo Lasso aveva annunciato la creazione di una nuova riserva marina al largo dell’arcipelago, attraverso cui si è realizzato un nuovo corridoio sicuro per specie marine in via d’estinzione e per la valorizzazione della biodiversità ittica, necessaria anche al sostentamento delle popolazioni locali. Ed ora è arrivata la scoperta di un nuovo ecosistema, del tutto immacolato.
[di Stefano Baudino]