Risulterebbe molto utile sostituire, magari parzialmente, la scuola con incontri quotidiani fra tutti i cittadini dai sei ai diciotto anni di età.
Questi esseri di età diversa riuniti, creando e avviando dialoghi, giochi, proposte imparerebbero molto attraverso il semplice meccanismo delle domande e delle risposte. Se non so o non ho capito chiedo e con la risposta il sapere arriverà anche a me.
Incontrando molte persone il bambino si troverà con altri esseri umani di varie età e nel presente incontrerà il proprio futuro.
La scuola è una di quelle realtà che se eliminata consentirebbe finalmente di raggiungere le finalità che proponeva.
Gli esseri umani, smettendo di volerli educare, crescerebbero diventando naturalmente se stessi, ciò che del resto sono dalla nascita e per tutta l’infanzia, cioè il massimo capolavoro che la Natura ha concepito in migliaia di anni.
È urgente quindi che la scuola, come è accaduto per i manicomi, cessi di esistere. Nel mio libro Lettere dalla Kirghisia i bambini non vanno a scuola ma vanno al parco. Questo è un progetto che si può realizzare subito e senza costi. Ad un incontro con 300 famiglie che fanno homeschooling ho proposto di dividersi in gruppi di 30 unità, dove 5 madri, ogni giorno della settimana accompagnano i bambini nel parco a giocare, poi sono libere. Non c’è più altro da fare e le mamme possono finalmente organizzare la propria vita.
Del loro bambino devono occuparsi solo una giornata la settimana.
I bambini intanto, ogni giorno giocano e crescono “in virtù e sapienza”. Tutta la prassi oppressiva dello studio, del ripetere, del memorizzare va eliminata.
Dover memorizzare delle poesie come quella che il Manzoni ha scritto su Napoleone Il 5 maggio.
“Ei fu siccome immobile/ dato il mortal sospiro/ stette la spoglia immemore/orba di tanto spiro/così percossa e attonita/ la terra al nunzio sta/ muta pensando all’ultima/ora dell’uom fatale/ ne sa quando una simile/orma di piè mortale/ la sua cruenta polvere/a calpestar verrà.”
Una vera sevizia impararla a memoria, una tortura! Soprattutto per un bambino, al quale è importante far sapere che Napoleone Bonaparte ha tradito i propri ideali e ha avuto, con le sue guerre, la responsabilità di oltre 24 milioni di morti.
[di Silvano Agosti – Regista, sceneggiatore, poeta e scrittore]
si vabbè, poi scendiamo sulla terra, va…
Senza sogni non ci può essere rivoluzione.