In Australia, un’importante causa collettiva per lesioni da vaccino Covid-19 è stata presentata contro il governo nazionale e l’ente regolatore dei farmaci. L’azione legale conta 500 membri, tra cui tre ricorrenti, e punta a far ottenere un risarcimento a coloro che sono stati presumibilmente danneggiati o che hanno subito un lutto a causa del vaccino Covid-19.
Nella class action, che è stata depositata mercoledì presso la Corte Federale del Nuovo Galles del Sud, si accusano il governo federale, la Therapeutic Goods Administration (TGA) e il Dipartimento della Salute di negligenza nell’approvazione e nel monitoraggio dei vaccini Covid-19, di violazione degli obblighi di legge e di abuso di ufficio pubblico.
L’azione collettiva riguarda, nello specifico, tre ricorrenti. Il primo è il 41enne Gareth O’Gradie, che dopo la prima vaccinazione con Pfizer ha sviluppato una grave pericardite. Non avendo risposto a una lunga serie di farmaci e terapie, nel febbraio 2022 i medici hanno eseguito un intervento a cuore aperto per rimuovere il sacco pericardico che riveste il cuore. Gli altri due sono Antonio Derose, di 66 anni, che ha sviluppato un’encefalomielite (infiammazione del cervello e del midollo spinale) in seguito al vaccino AstraZeneca, e Anthony Rose, di 47 anni, che lamenta gravi disturbi cognitivi e stanchezza cronica in seguito alla vaccinazione Moderna.
L’azione legale è stata organizzata dalla dottoressa Melissa McCann, medico di base del Queensland, che ha raccolto oltre 105.000 dollari grazie al crowdfunding. «Queste persone, danneggiate o a lutto, hanno subito perdite, sofferenza e dolore», ha twittato la dottoressa McCann, che ha puntato il dito contro la «manipolazione psicologica» e il «silenzio» che li avrebbero fatti sentire «abbandonati», nonché contro il sistema di indennizzo esistente, reputato «non adatto allo scopo».
Per contro, l’ente regolatore dei farmaci ha minimizzato la questione. In un recente rapporto, ha segnalato che i rischi di effetti avversi sarebbero molto bassi (registrando 138.307 segnalazioni su quasi 66 milioni di dosi di vaccino somministrate). “I benefici protettivi della vaccinazione superano di gran lunga i rischi potenziali”, si legge nella relazione. L’avvocato incaricato Natalie Strijland, dello studio legale NR Barbi di Brisbane, ha dichiarato però che nell’azione legale si accuserà la TGA di aver causato danni considerevoli non avendo regolamentato correttamente le vaccinazioni Covid-19.
Il programma di indennizzo esistente, aperto agli australiani che “subiscono un impatto da moderato a grave a seguito di una reazione avversa a un vaccino Covid-19 approvato dalla TGA”, è stato fortemente criticato perché di difficile accesso e troppo limitato. Al 12 aprile, Services Australia ha ricevuto 3501 domande e pagato 137 richieste per un totale di oltre 7,3 milioni di dollari. Sul tavolo ci sono attualmente 2263 domande, poiché ne sono state ritirate 405 e 696 sono state ritenute non pagabili.
[di Stefano Baudino]
Oggi ho trovato una etichetta con scritto “vaccinated and ready to fuck” con tanto di bandiera arcobaleno
A.una Class Action anche in Italia, no???
In Italia invece abbiamo la commissione parlamentare che farà finire tutto a taralluci e vino, o la userà per danneggiare qualche avversario politico, con buona pace di chi chiede giustizia per essere stato menomato da un obbligo giustificato solo dal profitto.