domenica 22 Dicembre 2024

Sbatti il mostro no-vax in prima pagina

Durante il triennio pandemico, si è cercato prima di indurre l’opinione pubblica a sostenere l’equiparazione tra coloro che dissentivano dalla narrazione pandemica e criticavano le misure liberticide ai pazzi (si pensi per esempio alle sparate di Galimberti), poi di creare un frame sui manifestanti, screditandoli come violenti ed estremisti di destra. Mettendo mano all’ingegneria sociale e alla propaganda, l’opera di criminalizzazione e patologizzazione del dissenso ha modellato una cornice valoriale negativa sui dissidenti, etichettandoli come “negazionisti” e “no vax”, associandoli inoltre a elementi legati alla violenza, al complottismo, al fanatismo. Questo frame è stato progressivamente rafforzato e riempito di contenuti sempre più negativi, ai limiti del grottesco. I media hanno così diffuso l’identikit del “no vax”, descrivendolo in modo farsesco, come un ignorante, un bifolco, un mentecatto, un paranoico, un estremista, un complottista che s’informa solo su internet e persino con un “disagio abitativo”. 

Nell’arco dell’ultima settimana, due casi di cronaca nera sono stati abilmente sfruttati degli organi di stampa per indurre surrettiziamente nell’opinione pubblica la percezione che esista una minaccia rappresentata dai no vax” e che costoro siano collegati ad atti di violenza. Partiamo dall’omicidio della psichiatra Barbara Capovani. L’aggressore, Gianluca Paul Seung, ex paziente della vittima, è affetto da turbe psichiche e disturbi della personalità ed è noto da tempo agli investigatori come persona «di elevata pericolosità». Ha inoltre una fedina penale costellata di numerosi precedenti per molestie e violenze, anche carnali, come riporta il Corriere Fiorentino. Scorrendo le centinaia di post pubblicati da Seung sulla pagina Facebook da lui creata, Associazione Adup (ovvero Associazione difesa utente psichiatrico), è stato trovato materiale per definirlo “delirante complottista” e “fervente no vax”. I post sulla pagina sono effettivamente farneticanti, ma si è voluto strumentalizzare il contenuto rinvenuto sui social per creare l’associazione omicida-complottista-no-vax. Queste etichette sono state forgiate appositamente per screditare chiunque non si allinei alla narrazione del pensiero unico e nel calderone del “complottismo” ci può finire chiunque, una persona equilibrata, rea semplicemente di esercitare il proprio pensiero critico, così come un paranoico, affetto da turbe psichiatriche.

Ad aprire la danze nel campo del framing è stata l’Ansa che in una prima agenzia di stampa, volta a delineare il profilo dell’omicida, ha focalizzato l’attenzione sui «messaggi complottisti di vario genere». A seguire La Stampa che ha insistito sui «post deliranti su Facebook». Seguendo la corrente, Open ha scritto che Seung «A dicembre si era presentato a La Nazione per denunciare da No vax la “vendita di vaccini tossici”», dettaglio assolutamente ininfluente rispetto alla natura e alla dinamica del reato. 

Il colpo da maestro è arrivato però da Matteo Bassetti che in un tweet ha sfruttato l’omicidio di Pisa per suggerire tendenziosamente un’associazione implicita tra l’aggressione e la galassia del complottismo: il paziente psichiatrico, scrive Bassetti era un «esponente del mondo complottista, negazionista e no vax». «Sono anni – continua la virostar – che noi sanitari chiediamo di essere tutelati maggiormente dai continui attacchi violenti». Insinuando tra le righe che lui e i colleghi debbano continuamente difendersi dagli assalti di orde di complottisti e no vax.

Pochi giorni dopo, un altro caso di cronaca ha offerto l’assist per rafforzare l’operazione di framing. Si tratta dell’omicidio di Manuel Di Palo da parte di Filippo Giribaldi, portuale della Culmv. Un crimine avvenuto per gelosia, come spiega il Corriere. Nessuna matrice di stampo politico o legata al dissenso. Eppure, i media, da Open a Il Gazzettino hanno insistito sul fatto che Giribaldi fosse un «leader no vax», «membro dell’associazione No vax “Libera piazza”». Il Corriere dedica, per esempio, ampio spazio a delineare l’attivismo di Giribaldi tra le fila del movimento no vax: «Sempre in prima fila ad arringare la folla. In un video del 2021 lo si vede mentre fa gli onori di casa per il gemellaggio con il leader dei no vax di Trieste Stefano Puzzer, che in piazza era stato acclamato come una star». Anche questo, un dettaglio ininfluente per la dinamica del crimine, ma utile per completare la “mostrificazione” del personaggio, funzionale semmai ad altre narrazioni complementari che hanno lo scopo di accentuare il legame con l’area del dissenso. E insinuare che i no vax siano dei pericolosi criminali. E perché no, dei pazzi da curare

[di Enrica Perucchietti]

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5 Commenti

  1. Grazie E.P. Ripetiamolo ancora: Una volta appurato che i cosiddetti vaccini non sono tali e non immunizzano, cade la possibile accusa di asocialità su chi sceglie di non usarli. Quindi si dovrebbe parlare solo di libera scelta. No, invece i media ed i consulenti delle Imprese farmaceutiche insistono.
    Credo che dovremmo scusare bassetti (che alcuni spiritosi associano alla “Banda Bassotti” della Pfizer!) che, poveretto, fin dall’inizio ha mostrato poca tolleranza e che forse è guidato, come molti, da umana paura…prima della Pfizer, poi dei no-vax, poi della figura bruttina che ha fatto quando, dopo aver insultato un premio Nobel, è stato condannato.

  2. Io non mi sono vaccinato per un semplice calcolo delle probabilità per un soggetto SANO è più facile morire in un incidente stradale che di Covid (elaborazione su dati ISS). Un’altra cosa FRAUDOLENTA che però è stata fatta da quasi tutti i medici e i PVI (Pro Vax Incallii quelli che ti dicono “io mi vaccino anche se quella malattia l’ha UNA sola persona al mondo”) è far volutamente confusione tra un farmaco PREVENTIVO e un farmaco CURATIVO. Ricordo le domande beote “Ma quando hai la febbre la tachiprina te la prendi!”…..Appunto in quel caso ho già il problema e devo risolverlo si tratta di un farmaco CURATIVO viceversa prendo un farmaco PREVENTIVO e ne subisco gli effetti COLLATERALI (che non sono solo quelli mortali) solo se la probabilità che HO IO di morire di quella malattia (sempre se mi contagio va considerata anche la probabilità di contagio) è SIGNIFICATIVA…………

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