domenica 22 Dicembre 2024

Genova, la magistratura indaga gli operai in protesta per il posto di lavoro

17 persone risultano indagate dalla magistratura per le manifestazioni condotte dagli operai dell’Ansaldo Energia, culminate con il blocco dell’aeroporto di Genova nell’ottobre 2022. Tra gli indagati, ci sono anche tre portuali del Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali (CALP) di Genova, che scese in strada al fianco degli operai. I lavoratori manifestarono per 48 ore contro la mancanza di un aumento di capitale e di un piano industriale che eliminasse il rischio di cassa integrazione per 2.400 dipendenti. Tra gli indagati figurano anche i coordinatori aziendali di Fiom-Cgil e Fim-Cisl, che hanno commentato: «Nell’Italia che l’articolo 1 della nostra Costituzione definisce fondata sul lavoro, vengono denunciati per manifestazioni pacifiche lavoratori in lotta per evitare il fallimento della propria azienda e per difendere il proprio posto di lavoro».

Il 12 e 13 ottobre scorsi, i lavoratori dell’Ansaldo Energia, unitamente ad associazioni e realtà locali, manifestarono a Genova con cortei e blocchi del traffico, occupando per diverse ore l’aeroporto della città. Nelle scorse ore, 17 lavoratori presenti alla mobilitazione sono stati raggiunti dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Nelle prossime settimane, la Procura potrebbe avanzare la richiesta di rinvio a giudizio che, se accolta dal giudice delle indagini preliminari, porterebbe alla prima udienza.

Le indagini di Genova rappresentano l’ultimo tassello di una lunga serie di persone processate per aver difeso il proprio lavoro. Nel 2020, furono 38 gli allevatori raggiunti dall’avviso di conclusione delle indagini per le proteste del febbraio precedente, quando ad Abbasanta versarono migliaia di litri di latte in strada contro i prezzi da fame.

[di Salvatore Toscano]

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

1 commento

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria