“Trasformiamo il futuro” è lo slogan che accompagna l’edizione 2023 della marcia per la pace PerugiAssisi. Il corteo, partito alle 9 dai Giardini del Frontone di Perugia, arriverà alle 15 alla Rocca Maggiore di Assisi. Protagonisti dell’incontro saranno i ragazzi e il mondo della scuola: «per gli studenti che vi prenderanno parte sarà un grande esercizio collettivo di educazione civica per imparare tutti a ripudiare la guerra e a diventare costruttori e costruttrici di pace», spiegano i promotori. Particolare attenzione sarà rivolta, proprio come la scorsa edizione, alla guerra in Ucraina, «che ci minaccia sempre più da vicino». Lo scorso 24 febbraio, in occasione dell’anniversario dell’inizio della guerra tra Mosca e Kiev, è stato organizzato un corteo speciale in notturna.
La marcia PerugiAssisi viene organizzata con l’obiettivo di promuovere la pace, «che va cercata, desiderata e costruita». Un appello internazionale, che riguarda tutti i conflitti in corso, lanciato con un gesto simbolico: un corteo, una marcia gomito a gomito per mostrare vicinanza e solidarietà alle persone vittime del terrore e della miseria. «La guerra è la madre di tutti i crimini, cancella la vita, distrugge tutto quello che intere generazioni hanno costruito, devasta ciò che la natura ha generato. Per questo l’Italia ripudia la guerra», ricordano i promotori. Relativamente al conflitto in Ucraina, la continuazione della violenza e la pretesa di vincere con le armi «si stanno anche mangiando i soldi che servono per prenderci cura di noi tutti e del nostro pianeta».
La PerugiAssisi è stata preceduta sabato dall’incontro “Guerra e informazione”, dedicato alla “storia maledetta di Julian Assange“, in programma alla sala della Conciliazione del palazzo comunale di Assisi. L’obiettivo dell’evento era reclamare la liberazione del giornalista, attualmente detenuto nel Regno Unito in attesa di estradizione verso gli Stati Uniti, dove rischia una condanna a 175 anni di carcere.
La marcia per la pace PerugiAssisi segue di qualche settimana l’inizio della raccolta firme per i referendum contro l’invio di armi all’Ucraina, dal motto: “Ferma il dolore, firma la pace”.
[di Salvatore Toscano]