domenica 22 Dicembre 2024

Lupi e orsi, il Tirolo vara la soluzione finale: premi a chi gli spara

Mentre in Italia, e in particolare Trentino-Alto Adige, è in corso un aspro dibattito sulla sorte dell’orsa JJ4 e di molti altri esemplari considerati “pericolosi”, nel Tirolo austriaco si preme sull’acceleratore, anzi sul grilletto. Il Sindaco di Umhausen, Jakob Wolf, ha infatti addirittura proposto di istituire un premio per i cacciatori che abbatteranno lupi e orsi nella regione.

L’iniziativa arriva in seguito alla morte di 12 pecore, sbranate nei pressi di Umhausen. L’amministrazione, intenzionata ad agire nel più breve tempo possibile, sta già mettendo a punto il decreto per dare il via libera agli abbattimenti. Nel mentre, gli allevatori stanno riportando a valle gli animali per evitare altri contatti con i predatori, rinchiudendoli in stalle che non sono però attrezzate per il periodo estivo.

«Appena ci sarà il via libera ad Umhausen entreranno in azione i cacciatori che saranno premiati per liberare il territorio da orsi e lupi che si avvicinano ai pascoli», ha dichiarato Wolf (Nomen omen, è proprio il caso di dirlo). Il sindaco, che ha spiegato che l’idea è «nata per motivare i cacciatori», ha poi aggiunto che «alla riserva di caccia del comune di Umhausen che abbatterà un orso o lupo verrà ridotto della metà il canone della locazione».

Nel frattempo, in territorio italiano non si placano le polemiche e le azioni dimostrative, da una parte e dall’altra. I Comuni dell’Alto Adige hanno chiesto al Governo, attraverso un’interlocuzione con il presidente altoatesino Arno Kompatscher, di creare le condizioni giuridiche al fine di rimuovere al più presto gli animali “problematici”, riducendo e regolamentando la presenza di orse e lupi nell’area. In parallelo, continua invece l’impegno delle associazioni animaliste per evitare l’abbattimento degli gli orsi JJ4 e M49, attualmente ristretti nel Centro Faunistico di Casteller. L’associazione AnimaLiberAction ha mandato alla Provincia Autonoma di Trento oltre 10.000 firme raccolte online, chiedendo la liberazione dei plantigradi e le dimissioni di Maurizio Fugatti, presidente della Provincia.

Un’altra associazione, StopCasteller, domenica scorsa ha guidato un evento in difesa degli orsi del Trentino, partecipata da circa 500 persone. Il giorno precedente, nello stesso luogo aveva invece avuto luogo una manifestazione di segno inverso, contraddistinta dallo slogan “Prima noi, poi i grandi carnivori”, che ha visto anche l’intervento di Fugatti. Ad ore si attende la decisione del Tar di Trento in merito alla soppressione di JJ4.

[di Stefano Baudino]

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7 Commenti

  1. È sempre triste assistere al fallimento dell’uomo. Abbiamo speso risorse economiche e umane per reintrodurre grandi carnivori e plantigradi nei nostri boschi e ora in alcune regioni si decide di abbattere animali ritenuti pericolosi. Credo che con la giusta educazione e cultura si possa convivere in modo del tutto naturale. Non trascurando l’assoluta importanza di ripristinare un antico equilibrio che negli anni si è andato a perdere a causa di visoni sempre più antropocentriche che ci stanno portando al collasso. Gli esempi di convivenza con animali selvatici sono molti ed in diverse parti del pianeta,quindi si tratta solo di Volontà! Sarebbe anche il caso di redigere dei corsi di formazione e dei test annuali per valutare annualmente l’idoneità psico fisica dei cacciatori visto che imbracciano un fucile e gli incidenti con esiti anche mortali non mancano…ma quelli si sa non fanno notizia!

  2. La soluzione migliore è far decidere alla gente del luogo. Qui si può parlare fin che si vuole ma l’ultima parola va data a loro che il territorio lo vivono. Se i Comuni dell’Alto Adige hanno chiesto di regolamentare la presenza di orsi e lupi, non rompete i coglioni e lasciateli fare.

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