Questa proposta riguarda soprattutto la situazione italiana, ma i suoi contenuti si adattano anche agli altri Stati del mondo. Per quanto riguarda il nostro Paese, ad esempio, mi piacerebbe proporre una serie di correzioni nell’uso quotidiano della lingua. Qualche esempio: trasformare la parola “Poliziotto” in “Vigilante”, “dipendente” in “sottomesso”. I “Datori di lavoro”, poiché in sostanza si limitano a “prendere” il lavoro altrui, va sostituito con “prenditori di lavoro”. Così, facendo chiarezza nell’uso della lingua, si potrebbe creare, su tutto ciò che accade, una coscienza più precisa.
Mentre i “pensionati” sono “liberi”, gli “impiegati” in realtà sono spesso “piegati”, i “potenti” invece a volte “impotenti” perché per farsi ubbidire hanno più bisogno di “potere” che di potenza.
Gli “onorevoli” invece, risultano “disonorevoli” quando frequentemente si limitano a giustificare, con presunti motivi politici, scelte ingiuste e a volte impopolari. I “militari” se vengono utilizzati come combattenti di guerra, anche in tempi di pace, possono assumere tacitamente il ruolo estremo di “killer professionisti”.
Usando i termini adatti si vengono a comprendere perfettamente le responsabilità di chi opera.
[di Silvano Agosti – regista, sceneggiatore, poeta e scrittore]
deprecabile
Giusto!