domenica 30 Giugno 2024

Il TAR ferma la provincia di Trento: no all’abbattimento degli orsi Jj4 e Mj5

Il Tar di Trento ha sospeso l’uccisione degli orsi Jj4 e Mj5. I giudici amministrativi hanno infatti accolto la domanda cautelare avanzata da una serie di associazioni animaliste per la sospensione delle ordinanze di abbattimento – firmate dal governatore trentino Maurizio Fugatti – dell’orsa ritenuta responsabile del runner Andrea Papi, morto lo scorso 5 aprile, e del plantigrado che un mese dopo ha aggredito un escursionista in valle di Rabbi. Lo stop all’abbattimento sarà efficace fino al 27 giugno, data entro cui le parti avranno la possibilità di proporre motivi aggiuntivi. L’udienza di merito è stata invece fissata per il 14 dicembre.

Il Tar ha motivato la decisione asserendo che la pericolosità di Jj4 non è stata pienamente accertata. “La misura dell’abbattimento consegue all’affermazione della pericolosità dell’animale, ma tale affermazione non trova spiegazione nell’impugnato decreto, né nei due pareri dell’Ispra”, dal momento che “nel caso in esame non sono stati eseguiti seri accertamenti al riguardo”, hanno scritto i giudici. “Sebbene vi sia motivo di ritenere che l’aggressione del giovane Andrea Papi sia dipesa dalla presenza di cuccioli al seguito dell’orsa – ha precisato il Tribunale – tuttavia non v’è traccia degli accertamenti posti in essere dalla Provincia al riguardo, perché non è stata prodotta in giudizio la documentazione richiesta (…) tanto più necessaria se si considera che anche il consulente di parte nella propria relazione, a seguito dell’esame autoptico effettuato sul cadavere del giovane, ha evidenziato la necessità di ulteriori verifiche“.

Nel testo della pronuncia si legge che, entro il 27 giugno, le associazioni che si sono opposte all’abbattimento di Jj4 e il Ministero dell’Ambiente devono “attivarsi per formulare alla Provincia di Trento concrete proposte di trasferimento dell’orsa” in “idonea struttura”, in Italia o all’estero, come alternativa all’abbattimento e alla permanenza nel centro di recupero della fauna alpina di Casteller (dove l’orsa si trova dal giorno in cui è stata catturata), rinvenendo le “risorse necessarie per realizzare il trasferimento, non potendo i relativi oneri gravare sulla Provincia di Trento”.

In una nota, la Lega Anti Vivisezione ha fatto sapere che le possibilità di trasferire gli orsi “sono concrete e reali” e che depositerà il progetto “per portare in salvo gli animali in un rifugio sicuro che sosterremo a nostre spese”. Due strutture si sono già rese disponibili ad ospitare gli orsi fino alla loro morte naturale: il Libearty Bear Sanctuary a Zarnesti, in Romania, e l’Al Màwa for Nature and Wildlif a Jerash, in Giordania.

Non è la prima volta che il Tar di Trento si pronuncia sospendendo le ordinanze di abbattimento. Era già successo lo scorso 14 aprile, pochi giorni prima della cattura di Jj4, quando i giudici amministrativi avevano accolto il ricorso della Lav, che si era opposta a un precedente provvedimento di Fugatti, inviando Presidente della Provincia autonoma di Trento e al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin la proposta di trasferimento dell’orsa in un rifugio sicuro.

In vista della nuova ordinanza, la soppressione dell’animale era stata richiesta a gran voce dai sindaci della Val di Sole, mentre i familiari di Andrea Papi si erano detti contrari. Sabato 20 maggio, a Trento è andata in scena la manifestazione “Prima noi, poi i grandi carnivori”, che ha riunito i favorevoli all’abbattimento dei plantigradi e ha visto l’intervento di Fugatti. Il giorno successivo, l’associazione StopCasteller ha invece guidato nel capoluogo trentino un evento in difesa degli orsi, a cui hanno partecipato circa 500 persone. L’associazione italiana difesa animali ed ambiente (AIDAA), nel frattempo, aveva querelato il Presidente della Provincia di Trento per maltrattamento di animali e istigazione a delinquere. L’aspro dibattito non si arresta: tutto è ancora da decidere.

[di Stefano Baudino]

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria

Grazie per aver già letto

10 dei nostri articoli questo mese.

Chiudendo questo pop up potrai continuare la lettura.
Sappi però che abbiamo bisogno di te,
per continuare a fare un giornalismo libero e imparziale.

Clicca qui e  scopri i nostri piani di abbonamento e supporta
Un’informazione – finalmente – senza padroni.

ABBONATI / SOSTIENI