giovedì 21 Novembre 2024

Cosa c’entrano inquinamento e plastica con il calo delle nascite

Secondo Arthur Bloch, umorista e scrittore statunitense, «quando c'è bisogno di toccare ferro o legno, ci si accorge che il mondo è fatto di alluminio e di plastica». Su quest’ultimo punto è impossibile dargli torto: probabilmente la maggior parte degli oggetti che in questo momento ci circondano – se non tutti -  contiene o è fatta di almeno una componente plastica. D’altronde i dati dicono che ogni anno produciamo più di 380 milioni di tonnellate di plastica, e che circa la metà di questa è destinata a scopi monouso. Significa cioè che finisce per essere utilizzata per pochi momenti, anche s...

Questo è un articolo di approfondimento riservato ai nostri abbonati.
Scegli l'abbonamento che preferisci 
(al costo di un caffè la settimana) e prosegui con la lettura dell'articolo.

Se sei già abbonato effettua l'accesso qui sotto o utilizza il pulsante "accedi" in alto a destra.

ABBONATI / SOSTIENI

L'Indipendente non ha alcuna pubblicità né riceve alcun contributo pubblico. E nemmeno alcun contatto con partiti politici. Esiste solo grazie ai suoi abbonati. Solo così possiamo garantire ai nostri lettori un'informazione veramente libera, imparziale ma soprattutto senza padroni.
Grazie se vorrai aiutarci in questo progetto ambizioso.

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

1 commento

  1. L’articolo inizia con delle ottime riflessioni, però purtroppo termina con un’argomentazione da cui dissento totalmente: di sedicenti ecoattivisti (noti per essere eterodiretti più che dotati di vera coscienza ecologista) non abbiamo davvero bisogno, soprattutto nella variante che scambia atti di puro e semplice vandalismo per “disobbedienza civile non violenta”.

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria