Si è conclusa a Vienna la due giorni de L’International summit for peace in Ukraine, che ha interessato centinaia di persone e decine di sigle pacifiste provenienti da tutto il mondo, per un totale di 40 Paesi coinvolti. «È improbabile la sconfitta sul campo della Russia, invece è molto probabile che Putin reagisca con l’escalation. La posizione degli USA è che la guerra debba continuare, perché l’Ucraina deve essere messa in una condizione migliore per negoziare. La verità è che sarà in una condizione sempre peggiore, perché di questo passo arriverà ai negoziati distrutta», hanno dichiarato Noam Chomsky e Jeffrey Sachs, intellettuali statunitensi particolarmente critici nei confronti della politica estera di Washington, presenti al summit. A Vienna si sono riuniti obiettori di coscienza russi, pacifisti ucraini, veterani statunitensi e decine di attivisti, tutti accomunati dalla volontà di trovare una soluzione al conflitto basata sulla diplomazia e non sulla guerra perpetua. Tale auspicio è stato formalizzato in un documento, la Dichiarazione finale della società civile internazionale, che verrà inviato ai leader politici di tutto il mondo.
Le associazioni organizzatrici, tra cui le realtà italiane appartenenti alla rete Europe for Peace, hanno scelto Vienna per rilanciare il movimento pacifista internazionale. Nei due giorni di vertice, si è dibattuto sulle conseguenze di un conflitto e sugli strumenti per superarlo. «La strada che chiediamo sia intrapresa da tutti i movimenti della società civile per rendere possibile l’alternativa alla guerra» è quella del «dialogo», capace di ricostruire «la fiducia reciproca», ha dichiarato Sergio Bassolidella Rete Pace Disarmo e tra i coordinatori di Europe For Peace. Nella Dichiarazione finale del summit, la popolazione civile è stata invitata a collaborare per la realizzazione di una settimana di mobilitazione globale (dal 30 settembre all’8 ottobre 2023) “per un cessate il fuoco immediato e per negoziati di Pace che pongano fine alla guerra” in Ucraina.
Lo scorso maggio, diecimila persone hanno partecipato alla marcia per la pace PerugiAssisi: un appello internazionale relativo a tutti i conflitti in corso, con particolare riguardo per quello in Ucraina «che ci minaccia sempre più da vicino». «La guerra è la madre di tutti i crimini, cancella la vita, distrugge tutto quello che intere generazioni hanno costruito, devasta ciò che la natura ha generato. Per questo l’Italia ripudia la guerra», hanno dichiarato i promotori.
[di Salvatore Toscano]