domenica 24 Novembre 2024

Il controllo mentale nelle democrazie: da Freud all’MKUltra

Controllare e manipolare la mente o, meglio ancora, possederla: è questa una delle più grandi ambizioni delle élite di potere che si è sviluppata soprattutto durante il Novecento e che – a differenza dell’opinione comune – non trova le sue radici nelle dittature, bensì proprio nei sistemi democratici e, in particolare, in quello che è considerato il tempio della democrazia: gli Stati Uniti d’America. È proprio qui, infatti, che grazie alle opere di influenti personalità della comunicazione e del giornalismo, cominciarono ad essere applicate le teorie dell’inconscio, divulgate con successo da S...

Questo è un articolo di approfondimento riservato ai nostri abbonati.
Scegli l'abbonamento che preferisci 
(al costo di un caffè la settimana) e prosegui con la lettura dell'articolo.

Se sei già abbonato effettua l'accesso qui sotto o utilizza il pulsante "accedi" in alto a destra.

ABBONATI / SOSTIENI

L'Indipendente non ha alcuna pubblicità né riceve alcun contributo pubblico. E nemmeno alcun contatto con partiti politici. Esiste solo grazie ai suoi abbonati. Solo così possiamo garantire ai nostri lettori un'informazione veramente libera, imparziale ma soprattutto senza padroni.
Grazie se vorrai aiutarci in questo progetto ambizioso.

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

32 Commenti

  1. Bastano già il primo paragrafo e l’inzio del secondo per precisare – schematicamente – alcune cose forse note ad alcuni. La radice comune alla psicanalisi ed altre tecniche ad uso esclusivamente terapeutico e clinico (secondo gli intenti dei loro pionieri) fu l’ipnosi che ispirerà appunto FREUD ma anche l’inventore del Training Autogeno, Heinrich SCHULTZ. Secondo quanto egli scrive nel suo manuale, con tale tecnica egli intende dare al paziente una maggiore autonomia nella “gestione” della propria patologia, tanto da non aderire, ad esempio, al metodo freudiano. “Peccato” che lo stesso SCHULTZ, diventato molto autorevole, contribuirà con tutto il suo peso ai programmi nazisti in seno all’Istituto Göring, dal cognome del cugino del gerarca che lo dirigeva.
    Oggi il Training Autogeno, codificato da Schultz negli anni ’30 del ‘900, è noto quasi esclusivamente come tecnica di rilassamento. Sempre negli anni ’30 negli Stati Uniti, tale Edmund JACOBSON metteva a punto anch’egli una tecnica di rilassamento. Con lo studio e una lunga pratica, son giunto alla conclusione che la loro fortuna attuale (che le ha “democratizzate”), non fu prevista o fu del tutto inaspettata dai loro inventori.
    Per farla breve, ricordo come dall’onda libertaria delo ’68 americano (o parallelamente ad essa) nacque il movimenti detto NEW AGE, un coacervo spiritualista piuttosto confuso che deve peraltro moltissimo alla millenaria tradizione orientale indiana (Yoga, Tantrismoo) e cinese (Tai-Chi, Qi Gong) della quale ha allegramente fatto man basssa. Successivamente, sempre negli Stati Uniti viene ufficialmente “inventata” la Psicologia Positiva, che si rivelerà essere la linfa de l’ultraliberalismo. E arriviamo ai nostri giorni. Su questo specifico argomento il dibattito in Francia è piuttosto animato, data la colossale fortuna riscontrata dalla stessa Psicologia Positiva in molti campi, dall’impresa all’educazione dei più piccoli alla crescita personale, appunto ; de l’Italia non so, forse in ambiti molto ristretti.

    Come già indicato nel precedente commento, raccomando testi e video a cura di Eva Illouz, che illuminano come pochi quella che lei definisce la “dittatura della felicità”.

    L’ultima nota è per la redazione de L’INDIPENDENTE. Proprio in merito alla stimata Giorgia Audiello, ma non solo, avevo proposto che pubblicaste una breve biografia degli autori, tale da consentirci di sapere con chi abbiamo a che fare, conoscere la loro attività, compresa quella editoriale. Con questo, è il mio terzo messaggio a voi indirizzato, che rimarrà magari senza risposta come i precedenti, nel più puro “stile italico”.

    • Si potrebbero, invece di utilizzare il Training Autogeno, praticare la Meditazione Trascendentale, di ben più ampio respiro e lo Yoga Kundalini… Ma forse qui in Occidente basterebbe consultare un manuale di filosofia e rileggersi Parmenide, Eraclito, Platone ed Epicuro e le biografie di due fisici moderni come Bohm e Kaku. La presa di Coscienza e la sconfitta della paura della Morte sarebbero garantite.

      • La ringrazio dei suggerimenti ma è proprio quello che faccio già, nutrendomi sia di filosofia occidentale che di quella orientale. Tuttavia, non si confondino Training Autogeno e Meditazione Trascendentale, che hanno finalità del tutto diverse.

  2. Sono anni che sostengo che tra i risultati più eclatanti ed evidenti ottenuti nel Bel Paese con le tecniche descritte, sia stata la pubblicità del Mulino Bianco – e il suo famosissimo “ritornello” finale ; “un mondo buono” – cui fa eco da qualche anno il tormentone della “grande bellezza”, ripreso con vigore e fierezza ai quattro angoli della Penisola.
    Peggio, lo storytelling adottato dal corposo apparato dell’industria pubblicitario-televisiva ha letteralmente contaminato (nel senso linguistico del termine) l’immaginario collettivo e individuale di buona parte del mondo occidentale, Europa in primis, relegando in cantina le varie tradizioni culturali, come quelle letterarie ad esempio. Quindi, altro che lingua di Dante o Molière o Shakespeare o Joyce o Goethe o Cervantes o Pessoa ecc. Oggi la lingua comune europea è appunto quella delle fictions, di un certo cinema e della pubblicità. C’è da chiedersi fino a che punto tale contaminazione abbia corrotto la pulsione vitale del desiderio o addirittura, l’Orexis aristotelica.

    Per eventuali approfondimenti consiglio l’acuta e appassionata analisi negli scritti di Eva Illouz e, in particolare, HAPPYCRATIE ( disponibile in francese e in inglese).

    Grazie a Giorgia Audiello che conferma la sua statura intellettuale.

  3. Dittatura, manipolazione e ricatto sono altrove! Intanto noi possiamo esprimere il nostro pensiero, criticare e dissentire senza essere arrestati. Abbiamo per fortuna un cervello per capire qualsiasi forzatura, sfruttiamolo anche per capire una certa propaganda!

  4. Grazie G.A.
    E’ importante ricordarlo sempre. Il ruolo ed i vari livelli della pubblicità che viene prodotta per vendere, vincere, vanificare il messaggio ed il ruolo della cultura e dell’arte. E’ importante ricordare la differenza tra informazione (di qualsiasi fonte) e falsa informazione in tutte le sue varie percentuali di veleno: publiredazionali, pubblicità, messaggi istituzionali e coercizione… fino ad arrivare alla tortura.
    Sono tutti i vari gradini che (gradatamente come la rana nella pentola al fuoco) allontanano dall’etica e dalla libertà.
    E’ davvero importante cercare di capire la qualità di una comunicazione. Il mondo della pubblicità è stato sdoganato ed anzi fatto assurgere ad arte mentre… Se un messaggio viene diffuso per uno scopo commerciale o per affermare un potere è semplicemente FASULLO.

  5. @Helene Plegat

    Ad oggi alla luce di quanto emerso non mi capacito del tuo commento.
    Veramente incredibile
    Ok che accettare di essere stati manipolati è una cosa difficile ma io sono per la verità e ad oggi la verità è chiarissima..a meno che uno non voglia vedere.

  6. Grazie all’autrice, sempre fantastica, che ha portato alla luce un altro tema essenziale!! È proprio questa una delle grandi sfide di quest’epoca storica: smettere di essere ‘posseduti’ e manovrati. Per lo meno da personaggi che non sono assolutamente meglio di noi. Mi sembra l’unica soluzione.

  7. Non si deve confondere la persuasione con il ricatto o la menzogna. Durante la pandemia sono state dette vagonate di menzogne che sfruttavano l’ignoranza di alcune persone. Invece il greenpass è stato un ricatto bello e buono per ridurre all’obbedienza quelli che non si facevano buggerare. Qui non si tratta di manipolare le persone ma di ricattarle e stroncarne la resistenza con l’esercito e la polizia (vedi la soppressione violenta delle manifestazioni). Ormai ad una popolazione che ha mezzi per informarsi altrove non si può più tanto darla a bere, bisogna menare. Ed è quello che stanno facendo. Le fulgide democrazie…

  8. Molto interessante MA una forzatura alla fine, a proposito del Covid19 : vaccinarsi era sì -anche- un atto di responsabilità personale verso la collettività, in quanto effettivamente utile per evitare di ingolfare le strutture sanitarie, e non tanto, contrariamente a quel che scrive G.A., per non contagiare altri (era chiaro che al meglio poteva solo ridurre il rischio). Aiutare se stesso E la collettività ammalandosi meno e meno gravemente è un po’ come ridurre i rischi per se e i costi per tutti usando la cintura di sicurezza in auto e il casco in moto. Per ottenere questi risultati il condizionamento psicologico delle masse viene certo usato, ma non abusato.

    • Lasciamo stare il vaccino covid19, ci sono molte ricerche che affermano che i rischi superano i benefici e perciò per ridurre l’impatto sul sistema sanitario bisognava propagandare i rimedi per rinforzare il sistema immunitario.
      Mentre il vaccino non rinforza il sistema immunitario lo mette solamente sotto stress, perciò non bisogna abusarne come si è fatto!

    • Credere ancora che il vaccino contro il covid servisse a ridurre la gravita della malattia e’ cosa ormai dimostrata falsa: sarebbe bastato permettere ai medici di famiglia di curare a casa i malati, evitando quell’orribile cosa che e’ stata la “vigile attesa”. La stessa Pfizer ha scritto nero su bianco, onde evitare class actions (cosa vietata in Italia ma ammessa negli Usa) che il vaccino non riduceva la gravita’ della malattia, che non era stata dimostrata la sua sicurezza ed efficacia nei fragili stessi, come nelle donne gravide…
      Per favore, non continuiamo quindi con la “novella” che il vaccino riducesse la gravita’ della malattia.

    • La gravità della malattia è stata artificialmente e intenzionalmente amplificata, per suscitare appunto un bisogno indotto (quello del prodotto “vaccino”). Evitiamo di confondere la causa con l’effetto.
      Mi spiace anche di dissentire fortemente dalle sue parole: il condizionamento psicologico delle masse è di per sè un abuso, non ha un uso lecito.

    • Continuare a credere che esistano circostanze e condizioni che giustifichino la manipolazione “per un bene superiore” è appunto ciò che si dicono le elite al potere. La responsabilità personale è l’unico modo eticamente ed umanamente accettabile. Forse utopistico, ma comunque è bene non prendersi in giro con la semantica.

    • Helena, scusa se dissento: in Italia il “Presidente del Governo dei migliori” (autodefinitesi tali) è andato in TV a dire che se non ti vaccinavi ti ammalavi, motivi e facevi ammalare, palese falsità già quando l’ha pronunciata, figurarsi oggi con le evidenze scientifiche raccolte, con milioni di vaccinati anche multi dose che si sono ammalati ed hanno fatto ammalare.
      Il che è esattamente quando c’è scritto nell’articolo.

  9. Bellissimo articolo ma personalmente ritengo che le masse sarebbero meno manipolabili se leggessero di più, personalmente è dal 1963 (omicidio Kennedy) che le situazioni non mi tornano ed mi è bastato leggere libri scritti da giornalisti d’inchiesta ( veri giornalisti) x cominciare a capire che era fondamentale cominciare a porsi “almeno due domande” sugli avvenimenti come spesso suggerisce M. Gracis e il gioco è fatto e si resta SVEGLI

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria