Si aggrava la contrazione del settore manifatturiero italiano, con crolli di produzione e nuovi ordini accompagnati a cali rilevanti di approvvigionamenti e relativi prezzi. È quanto emerge dall’indice Pmi che, dai 45,9 punti di maggio è sceso a 43,8 punti a giugno segnando i valori più deboli dalla primavera del 2020, secondo S&P Global. La soglia di neutralità è a 50 punti. Secondo l’inchiesta il manifatturiero italiano ha accusato il peggiore calo della produzione dal culmine della crisi causata dalle restrizioni pandemiche nel 2020. I nuovi ordini sono calati notevolmente, mentre le aziende hanno ridotto drasticamente i loro acquisti.