Sulla scia dell’ammutinamento guidato da leader del gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin, il presidente russo Vladimir Putin sta affrontando una nuova prova: gestire una delle acquisizioni aziendali più complesse della storia. I nuovi appaltatori militari sostenuti dal Cremlino stanno lanciando campagne di reclutamento sui social media russi per assoldare alcuni dei 30.000 mercenari, hacker e uomini d’affari della Wagner. Le forze dell’ordine russe hanno preso computer e server al Patriot Media Group, gruppo di media considerato particolarmente vicino a Prigozhin, che in passato venne anche accusato di aver cercato di “infiltrare” la campagna elettorale americane per orientarne il risultato. Un probabile nuovo proprietario di Patriot Media sarebbe il National Media Group, presieduto da Alina Kabaeva, la ginnasta ritmica che è ritenuta la madre di almeno tre dei figli di Putin. In Bielorussia intanto le immagini satellitari indicano la costruzione di un nuovo campo militare che ospiterebbe la Wagner e potrebbe permetterle di sferrare una nuova offensiva in Ucraina, aprendo un altro fronte.
È dalla liquidazione della Compagnia delle Indie Orientali del 1858 che non si vedeva un tentativo di un governo di ingoiare un’organizzazione paragonabile alla Wagner. Il gruppo Wagner è una società militare privata finanziata e posseduta da Yevgeny Prigozhin, oligarca e collaboratore russo che ha diretto l’ammutinamento del 24 e 25 giugno. L’organizzazione non si limita solo alla milizia, ma comprende anche numerosi progetti aziendali e di comunicazione. Per esempio, attraverso la gestione della principale holding di Prigozhin, Concord, la società ha aiutato il Cremlino ad accumulare influenza internazionale e a raccogliere ingenti entrate. Secondo funzionari occidentali, mediorientali e africani e documenti aziendali, Putin starebbe ora “cercando di prendere il controllo del mostro aziendale che ha contribuito a creare”.
Il 24 giugno il Cremlino ha bloccato i canali social di Wagner Group e Concord. Diverse filiali di Concord sono state perquisite dai servizi di sicurezza, che hanno affermato di aver trovato oggetti tra cui pistole, passaporti falsi, grafici dettagliati che elencano centinaia di società, l’equivalente di 48 milioni di dollari in contanti e lingotti d’oro. In tutta San Pietroburgo, le forze dell’ordine russe hanno preso computer e server al Patriot Media Group di Prigozhin, un pezzo chiave di un impero della comunicazione che un tempo includeva l’Internet Research Agency, l’organizzazione dei social media che diffondeva milioni di messaggi del Cremlino e secondo il Wall Street Journal ha causato caos nelle elezioni presidenziali statunitensi del 2016. Un probabile nuovo proprietario di Patriot Media sarebbe il National Media Group, presieduto da Alina Kabaeva, la ginnasta ritmica che il governo degli Stati Uniti ritiene essere la madre di almeno tre dei figli di Putin. Gli account adibiti alla diffusione di notizie e gestiti dall’organizzazione di Prigozhin sono in gran parte diventati oscuri. La sua rete di social media YaRUS ha dichiarato giovedì che stava sospendendo il servizio e cercando nuovi investitori “a causa della situazione politica”. In un video pubblicato sui social media venerdì, Yevgeny Zubarev, direttore dell’agenzia di stampa RIA FAN di Prigozhin, ha dichiarato che l’agenzia stava chiudendo. Ai governi in Africa e Medio Oriente che hanno stretto accordi con la Wagner è stato detto dai funzionari russi che l’organizzazione non opererà più in modo indipendente. Tuttavia, né il Cremlino, né Concord né Patriot Media hanno risposto alle domande dei giornalisti e la posizione di Prigozhin non è ancora chiara.
Dai fatti del 24 giugno, dopo che Minsk ha aiutato a mediare un accordo per porre fine a quella che sembrava essere un’insurrezione armata, la Wagner ha ricevuto rifugio in Bielorussia. Le uniche dichiarazioni riconducibili a Prigozhin per ora sono gli 11 minuti di video in cui ha spiegato la sua versione sull’ammutinamento e un recente messaggio audio diffuso dal canale Telegram Grey Zone. Nel messaggio dichiara: «Nel prossimo futuro sono sicuro che vedrete le nostre nuove vittorie al fronte». Proprio in Bielorussia le immagini satellitari hanno mostrato quello che sembra essere un campo in stile militare di nuova costruzione e l’ipotesi è che potrebbe essere utilizzato proprio per ospitare combattenti del gruppo mercenario Wagner. Secondo Lord Richard Dannatt, ex capo di stato maggiore dell’esercito britannico, è possibile che il capo mercenario Wagner possa organizzare un’altra offensiva per conto di Putin dalla Bielorussia, aprendo potenzialmente un altro fronte nella guerra in Ucraina durante la neonata controffensiva di Zelensky.
[di Roberto Demaio]
Ma perché non lo fanno fuori, visto che è pericoloso e ostile ai russi?