giovedì 21 Novembre 2024

L’UE ha comprato 325 milioni di vaccini che non esistono contro pandemie ipotetiche

Dopo aver firmato in totale mancanza di trasparenza contratti monstre che hanno prodotto la consegna di milioni di dosi in eccesso rispetto all’effettivo fabbisogno, dopo aver pattuito clausole segrete con il CEO del colosso Pfizer Albert Bourla e aver “perso” gli sms da questi scambiati con la Presidente Ursula von der Leyen, la Commissione europea ha deciso di acquistare centinaia di milioni di dosi di vaccino ancora inesistenti da quattro case farmaceutiche per prepararsi a potenziali pandemie future. Con un ovvio e ingente esborso per le casse dell’Unione Europea.

L’Agenzia esecutiva europea per la salute e il digitale (HaDEA) ha infatti appena sottoscritto un accordo con quattro contraenti – il “solito” colosso statunitense Pfizer, i produttori di vaccini spagnoli HIPRA e CZ vaccines e la società olandese Bilthoven Biologicals -, assicurandosi in via preventiva vaccini per fronteggiare ipotetiche “future pandemie”. Si parla di vaccini con tecnologia a mRna, come quelli per il Covid, ma anche a vettore virale e a base di proteine. L’Ue riserva così l’acquisto di ben 325 milioni di dosi di vaccini, con un costo stimato in 160 milioni di euro l’anno. “Nel caso in cui ci fosse un’altra pandemia nel futuro prossimo”, si legge nel comunicato della stessa HaDEA, le dosi saranno prodotte in Belgio, Irlanda, Paesi Bassi e Spagna. Insomma, queste aziende saranno chiamate a farsi trovare pronte in vista delle pandemie che potrebbero avere luogo nell’immediato futuro, ma percepiranno grosse quantità di denaro anche se tale scenario sarà scongiurato.

L’Ue si garantisce in due tempi. Nel corso della “fase di preparazione“, i produttori farmaceutici – che istituiscono la rete Fab dell’Ue “per capacità di produzione sufficienti e agili” per diversi tipi di vaccini, – “si riservano la capacità produttiva necessaria” e “assicurano la loro costante prontezza a rispondere a una crisi mantenendo aggiornate le loro strutture, assicurando che il personale sia formato e monitorando le loro catene di approvvigionamento, compreso lo stoccaggio ove necessario”. Nel comunicato diramato da Bruxelles si fa poi riferimento all’altro asset del contratto, ovvero la “fase di crisi“: nel caso in cui venga riconosciuto che “un’emergenza sanitaria pubblica” è in corso, la Commissione europea stabilisce di comprare vaccini dalle aziende della rete Fab. Gli impianti, quindi, “avvieranno rapidamente la produzione e consegneranno i vaccini secondo le scadenze fissate nei contratti di acquisto”.

L’onnipresente Pfizer, il colosso statunitense di Big Pharma, è di recente finita in uno scandalo per la vicenda inerente gli sms tra il suo CEO Albert Bourla e Ursula von der Leyen, che nel 2021 avrebbero pattuito in segreto intese per decine di miliardi di euro per l’acquisto di cospicue quantità di dosi di vaccino. I messaggi non sono però mai stati resi pubblici: per questo, il quotidiano statunitense New York Times ha citato in giudizio la Commissione europea, che ha sostenuto di averli “persi”. Nel pieno della pandemia, la Commissione aveva stretto un impegno con Pfizer, prevedendo la fornitura di 1,1 miliardi di dosi. Sulla base dei patti, l’Ue dovrebbe dunque continuare ad acquistare il prodotto, nonostante lo scorso maggio l’OMS abbia dichiarato la fine della pandemia: di recente, la Commissione europea e gli sviluppatori di vaccini BioNTech-Pfizer hanno raggiunto un accordo per la modifica del contratto di fornitura, prevedendo una riduzione della quantità di dosi acquistate dagli Stati membri in base al contratto e un’estensione della fase (4 anni da oggi) entro cui i Paesi potranno prendere in consegna i vaccini.

Sempre nel 2021, molto avevano fatto discutere le modalità di accesso al contratto confidenziale di fornitura dei vaccini, concluso tra la Commissione europea e l’azienda tedesca CureVac, concesse ai deputati del Parlamento Europeo, i quali avevano infatti avuto soltanto 50 minuti a disposizione per leggere decine e decine di pagine. L’eurodeputato belga Marc Botenga, del gruppo La Sinistra, aveva raccontato di aver dovuto «lasciare fuori smartphone e computer prima di entrare nella stanza» dove aveva letto il contratto e «prendere appunti a mano» dopo aver firmato «una dichiarazione di riservatezza».

[di Stefano Baudino]

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1 commento

  1. Siamo certamente in buone mani. Con i nostri soldi faranno grandi cose. Chiediamo però almeno qualcosa che fin qui non hanno pensato (?) Rendano obbligatoria la segnalazione degli eventi avversi, e rendano obbligatorie con opportuni decreti legge le future “vaccinazioni”.

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