giovedì 21 Novembre 2024

Le chiamano ‘armi non letali’: le nuove frontiere della repressione poliziesca

Occhi persi, arti amputati, lesioni permanenti e pure parecchi cadaveri. Questi sono i risultati delle cosiddette armi non letali, le strumentazioni in dotazione delle forze di polizia per controllare piazze, strade e manifestazioni di protesta. Gas lacrimogeni, granate esplosive e stordenti, pallottole di plastica, manganelli... e ancora spray al peperoncino, taser, idranti. Fino a bombe sonore e a impulsi elettromagnetici, liquidi chimici dall'odore nauseabondo e laser accecanti. Ovunque nel mondo, soprattutto dove regnano regimi democratici, la polizia utilizza questo tipo di armi durante l...

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3 Commenti

  1. Raccapricciante, concordo sul fatto che la violenza legittimata e proveniente dal Pastore sia per il gregge decisamente il pericolo maggiore, ben oltre quella rappresentata dal Lupo. A questo punto si impone la necessità di organizzare qualunque protesta, manifestazione e resistenza su base dichiaratamente e concretamente non violenta, utilizzando facoltà intellettuali e animiche che consentano di fronteggiare e sconfiggere I Poteri Forti per creare sugli stessi presupposti un nuovo modello di Umanità.

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