Fari puntati sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Negli ultimi giorni, i quotidiani internazionali hanno rilanciato le dichiarazioni del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che il 22 giugno ha accusato la Russia di mettere a repentaglio la sicurezza della centrale. Secondo fonti di intelligence ucraina, la Russia starebbe preparando un attacco all’impianto, il che potrebbe causare una catastrofe nucleare. Secondo Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence ucraina, la Russia starebbe gradualmente abbandonando la centrale per preparare una trappola alle forze di Kiev. Tra maggio e giugno, l’intera area sarebbe stata prima rafforzata con strutture difensive e poi sarebbe stata minata, con esplosivi piazzati anche all’interno dello stesso impianto atomico. Secondo Budanov, la Russia sarebbe pronta a innescare una detonazione da remoto nel caso sia costretta ad abbandonare la zona.
Come se non bastassero le esternazioni di Budanov e Zelensky, le recenti dichiarazioni di Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, sul rischio di «un’apocalisse nucleare» sono state strumentalizzate dai media per avallare l’idea di una “minaccia” concreta da parte russa dell’uso di armi nucleari. Medvedev ha avvertito che il livello del conflitto si sta facendo sempre più alto, che il rischio di «un’apocalisse nucleare non è solo possibile, ma anche abbastanza probabile» e che non ci sono più tabù riguardo all’uso di armi nucleari, ma non ha mai parlato di possibili attacchi alla centrale, né dell’intenzione della Russia di ricorrere a misure estreme. Eppure, il suo post sul suo canale Telegram è stato piegato alla narrazione ucraina, per confermare indirettamente il clima di terrore suscitato dalle accuse di Kiev.
Un veloce sguardo alla rassegna stampa basterebbe per rimanere terrificati dallo scenario. Ed ecco alcuni estratti dei titoli dei quotidiani italiani sulla vicenda: Ucraina, “esplosione nucleare controllata”: follia russa a Zaporizhzhia (Libero); Esplosione nucleare programmata (Open) e L’Apocalisse atomica “probabile” minacciata dalla Russia (ancora Open); I russi minacciano un’altra Chernobyl? Cosa rischiamo davvero (Today.it); Non c’è pace per la centrale di Zaporizhzhia (Affari Italiani); Zelensky: “Russia pronta ad attaccare Zaporizhzhia” (FanPage.it); Paura atomica a Zaporizhzhia (Corriere della sera); Kiev e le prove generali di un incidente nucleare a Zaporizhzhia (minata) (Il Giornale).
Tuttavia, gli osservatori dell’AIEA, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica delle Nazioni Unite, che hanno una missione sul posto, al momento affermano di non aver trovato esplosivi piazzati per far saltare l’impianto – come invece dichiarato da Budanov e Zelensky – né tantomeno di aver individuato livelli di radiazioni anomale. «I nostri esperti finora non hanno trovato mine o altri esplosivi», ha evidenziato il Direttore Generale dell’AIEA, Rafael Grossi.
Intervenuto da Vienna a FRANCE 24, Grossi ha dichiarato che le sue squadre non hanno osservato alcun dispiegamento militare russo all’interno della centrale nucleare. Parlando a FRANCE 24, Grossi ha infatti spiegato che il 15 giugno si è recato a Zaporizhzhya e che la situazione era “seria” ma in fase di stabilizzazione presso la centrale nucleare dopo la distruzione della vicina diga di Kakhovka, le cui acque venivano utilizzate per raffreddare i suoi sei reattori.
L’aumento dell’attività militare sulla linea del fronte con la controffensiva ucraina aggiunge «un ulteriore motivo di preoccupazione in una situazione estremamente volatile perché la centrale si trova sulla linea del fronte», ha ricordato Grossi. Nel contesto dei combattimenti, «la centrale è incredibilmente fragile e vulnerabile ai danni in caso di scambio di fuoco», ha aggiunto. Grossi ha però chiarito di «non aver visto quel tipo di sviluppo» sul campo, ma ha anche detto che «può succedere qualsiasi cosa, ed è questo che mi preoccupa».
Le dichiarazioni di Grossi sono state inizialmente ignorate dalla maggior parte dei media, mentre i media ucraini hanno attaccato il direttore dell’Agenzia atomica internazionale, reo di aver smentito l’allarme dell’intelligence di Kiev.
Le dichiarazioni di Zelensky secondo cui sarebbe imminente un attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, minata dalle forze russe, sembrano essere così senza fondamento. Con buona pace del terrorismo mediatico che continua ad agitare lo spauracchio della guerra atomica e a soffiare sul fuoco del conflitto, avallando qualunque notizia provenga dal fonte ucraino e soprattutto spettacolarizzando l’informazione, facendo leva sulle emozioni primarie delle persone. La paura su tutte.
[di Enrica Perucchietti]
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La storia delle guerre è piena di bugie, ma mai come di questi tempi; soprattutto da parte dei giornaloni italiani.