La proposta è che i politici prevedano di scegliere, come chiunque, il volontariato: lavorare ma senza ricevere compensi per le attività o per i loro interventi in Parlamento. Continueranno, mantenendo i privilegi di cui usufruiscono da sempre, a percepire per la loro nuova attività di volontariato politico, lo stipendio che prendevano col lavoro precedente.
Il lavoro del politico è anche di riuscire a realizzare ciò che gli elettori chiedono.
Ad esempio di questi tempi, la richiesta della maggior parte delle persone, è poter fruire dell’assistenza sanitaria gratuita senza eccessive attese e riuscire ad assicurare a tutti la possibilità di un lavoro.
Possibilmente non più di due, tre ore al giorno, perché il resto del tempo va dedicato alla vita.
Una riflessione su alcune affermazioni moderne tratte dal discorso di Pericle agli Ateniesi 2400 anni fa:
“Qui ad Atene noi facciamo così. Il nostro governo favorisce i molti, più che i pochi. Per questo la nostra viene definita democrazia. Qui ad Atene noi facciamo così. La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana. Non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo il nostro prossimo se sceglie di vivere a modo suo. Siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari mentre attende alle proprie faccende private. Soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Noi crediamo che la felicità sia frutto della libertà, e che la libertà nasca solo da un valore…
La nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero. Qui ad Atene noi facciamo così”. Parole pronunciate nell’anno 431 avanti Cristo.
[di Silvano Agosti – regista, sceneggiatore, poeta e scrittore]