Il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune ha annunciato venerdì che il suo paese ha presentato una richiesta per entrare a far parte del gruppo BRICS e per diventare azionista della Nuova Banca di Sviluppo del gruppo contribuendo con un importo di 1,5 miliardi di dollari. Il presidente ha rivelato, per la prima volta, il valore del contributo in un’intervista alla China Central Television trasmessa venerdì: «Abbiamo chiesto ufficialmente di entrare a far parte del gruppo BRICS, abbiamo inviato una lettera chiedendo di essere membri azionisti della banca. Il primo contributo dell’Algeria alla banca sarà di 1,5 miliardi di dollari». La BRICS Bank, precedentemente denominata New Development Bank (Nuova Banca di Sviluppo), è gestita dai paesi BRICS, ossia Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, e ha sede a Shanghai, in Cina.
Tebboune ha spiegato che il suo Paese non vede l’ora di entrare a far parte del gruppo, con l’obiettivo di diversificare la sua economia, e ha dichiarato durante la sua recente visita in Russia che l’Algeria vuole determinare con urgenza la sua adesione. La BRICS Bank è stata fondata nel 2014 con un contributo iniziale degli Stati membri stimato in 100 miliardi di dollari. Da marzo è presieduta dall’ex presidente del Brasile Dilma Rousseff, che ricoprirà la carica fino al 2025.
Una delle peculiarità che caratterizza il BRICS è il suo presentarsi come potente alternativa di sviluppo dei mercati emergenti rispetto al blocco occidentale: nato, infatti, con l’obiettivo di esprimere posizioni unitarie nei consessi multilaterali, intensificando le relazioni politiche e commerciali tra i Paesi aderenti, in un secondo momento la sua maggiore ambizione è diventata quella di porsi come alternativa al gruppo del G7 con l’intento di modificare progressivamente la struttura del sistema finanziario internazionale. Anche con questo scopo, nel 2014, a Fortaleza, in Brasile, è stata istituita la Nuova Banca di Sviluppo come alternativa alle istituzioni di Breton Woods (FMI e Banca Mondiale). Uno dei principali obiettivi del gruppo è quello di consolidare l’uso di valute alternative al dollaro negli scambi bilaterali.
Finora l’Algeria ha ottenuto il sostegno di Russia e Cina nella sua richiesta di adesione al gruppo, il quale terrà il suo prossimo vertice – il quindicesimo – in Sudafrica ad agosto sul tema «BRICS e Africa: un partenariato per la crescita reciprocamente accelerata, lo sviluppo sostenibile e il multilateralismo inclusivo». Non a caso, i Paesi africani sono tra i più desiderosi di unirsi al gruppo, anche per sottrarsi all’influenza e all’egemonia del sistema finanziario occidentale. Allo stesso tempo, rappresentano un tassello importante per la creazione di quegli equilibri multipolari che il gruppo dichiara di voler perseguire.
Caratteristica di tutti i BRICS è di non essere invasati USA e di non supportare l’invasione Israeliana dei territori Palestinesi, sostanzialmente di non riconoscere le appropriazioni di territori altrui sotto qualunque forma, a seguito di guerra.
Quanto l’Italia riuscirà liberarsi dal cancro USA e entrerà tra i BRICS come storicamente desiderabile?