Le analisi sulla qualità dell’aria dopo il rogo di Ciampino continuano e i risultati non sono affatto positivi: tra i pericoli non ci sono solo le diossine, ma anche il benzopirene, una sostanza che danneggia la salute dell’uomo ed è cancerogena. Entrambe le analisi hanno rilevato valori che superano le soglie suggerite dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e quelle stabilite per legge da 94 fino a 370 volte. Ma i rischi non si limitano solo all’essere umano: le sostanze potrebbero compromettere gravemente l’intero territorio colpito, dalla terra ai fiumi. Il rischio si estende quindi anche agli ortaggi limitrofi che hanno assorbito la sostanza. I sindaci dei comuni coinvolti hanno ribadito di seguire le precauzioni diramate dall’Asl e il comune di Ciampino ha fatto richiesta al ministero dell’Interno per maggiori risorse di protezione civile. Secondo Roberto Sacchi, presidente di Legambiente Lazio, la Capitale ha un problema nella gestione e riciclaggio dei rifiuti e il rogo di Ciampino è un disastro che avrà impatti pesantissimi sulla salute dei cittadini in futuro.
Secondo gli ultimi risultati di Arpa Lazio (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) e dei due campionatori installati a Ciampino (a 1,6km dall’incendio) e a Cinecittà (9km dalle fiamme) il valore rilevato di diossine è di 37pg/m3 (contro la soglia suggerita di 0,1-0,3pg/m3 dall’OMS) e il valore di benzopirene è pari a 94ng/m3 (94 volte superiore al valore soglia di 1ng/m3). Le diossine sono un gruppo di sostanze che hanno caratteristiche chimiche simili tra loro e derivano da processi naturali e artificiali di combustione quali le emissioni di gas dei vulcani, l’incenerimento di rifiuti o la produzione industriale. L’esposizione alle diossine può provocare danni sia al sistema immunitario che a quello endocrino e può persino danneggiare il feto delle donne incinte. Il benzopirene, invece, è un idrocarburo policiclico aromatico che deriva da scarti di combustione di rifiuti indifferenziati, dallo scarico dei motori alimentati con combustibili pesanti e dal fumo di sigaretta. È genotossico e cancerogeno: la sostanza non viene eliminata dal nostro organismo e si lega facilmente al DNA facilitando l’insorgenza di cancri cutanei e polmonari.
I sindaci dei comuni coinvolti dalla contaminazione hanno ribadito le raccomandazioni diramate da Asl Roma 6: laddove sia visibile il fumo o l’odore dovesse essere intenso, bisogna tenere chiuse porte e finestre, limitare gli spostamenti allo stretto necessario, lavare con accuratezza frutta e verdura di produzione propria, limitare l’utilizzo di climatizzatori e pulire i vetri. Nel comune di Ciampino si è svolta la commissione consiliare tecnico urbanistica in seduta pubblica ed è stata fatta richiesta al ministero dell’Interno di maggiori mezzi di protezione civile. È stata anche già allertata la società municipalizzata per organizzare il lavaggio delle strade e rimuovere così i depositi di diossine che si sono accumulati dopo giorni.
L’episodio di Ciampino è solo l’ultimo (145° per la precisione) di una lunga scia di episodi simili nel Lazio che dura ormai da 10 anni. Secondo il rapporto annuale ecomafie 2023 di Legambiente, la città metropolitana di Roma è al primo posto per il secondo anno consecutivo nella classifica per numero di ecoreati nel ciclo illegale di rifiuti e la regione Lazio è la quarta peggior regione per numero di roghi di impianti di trattamento dei rifiuti. Il presidente di Legambiente Lazio, Roberto Sacchi, ha denunciato: «Di impianti per il trattamento delle frazioni e aumento della raccolta differenziata a Roma non si vede neanche l’ombra, i materiali continuano a saturare i territori circostanti in discariche e capannoni e invece di trasformare i rifiuti in risorsa ambientale ed economica, nella Capitale si continua a pagare una delle tariffe più alte d’Italia mentre le distese dei rifiuti non raccolti invadono le strade, i parchi il territorio circostante e l’immagine stessa della città». Per quanto riguarda il rogo di Ciampino, Sacchi ha dichiarato: «Siamo di fronte all’ennesimo disastro nel ciclo dei rifiuti, con diossine alle stelle e giornate intere di esposizione per la cittadinanza di un intero quadrante. L’allarme adesso rientrerà, la nube si dirada e le diossine torneranno nei valori consentiti ma ormai il danno è fatto: la loro dispersione, la ricaduta e l’impatto sulla salute delle persone lo vedremo in futuro e come al solito sarà pesantissimo».
[di Roberto Demaio]
Acqua al mulino della giunta Gualtieri e del suo termovalorizzatore………