A Sarsina (Forlì-Cesena) è stato trovato un imponente tempio durante gli scavi per la realizzazione di un supermercato Conad e di un centro sportivo. La città di Sarsina, nota per aver dato i natali a Tito Maccio Plauto, grande poeta e commediografo, è stata fondata nel IV secolo a.C. ed era abitata dagli Umbri. Fu sottomessa dai Romani nel 266 a.C. e nei decenni centrali del I secolo a.C., divenuta un municipio romano integrato, venne riorganizzata sul piano urbanistico ed architettonico, con la dotazione di una cinta muraria. Il tempio rinvenuto potrebbe risalire proprio al periodo dell’urbanizzazione del I secolo a.C, presentando analogie con il tempio Capitolino di Brescia.
Non è la prima scoperta nella zona: il ritrovamento di numerosi reperti ha consentito la costituzione del pregevole ed importante Museo Archeologico Nazionale di Sarsina, caratterizzato da ricchezza e varietà di scoperte archeologiche e dove l’importanza del rinvenimento del Capitolium non ha uguali. Per quest’ultimo ritrovamento ancora si sta studiando per capire di cosa si tratti: i lavori sono stati sospesi per le verifiche e le ricerche disposte dalla Soprintendenza. Secondo Sandro Turroni (Europa Verde), che ha sottolineato quanto sia importante che le operazioni vadano avanti, «molto probabilmente parliamo di un Capitolium e cioè il grande tempio romano con le tre divinità in tre ambienti diversi e cioè Giove, Minerva e Giunone. L’importanza del ritrovamento è molto grande, quello che stupisce è che non se ne sia affatto parlato. Una cosa del genere doveva essere nota a tutti e all’attenzione di tutti perché è il più importante rinvenimento che c’è stato da queste parti nell’ultimo periodo».
Secondo le ricostruzioni di Luana Zanella (Capogruppo alla Camera di Alleanza Verdi e Sinistra), le responsabilità cadrebbero anche sull’amministrazione comunale e Conad: «La portata dell’evento è stata tenuta finora nascosta, visto che l’amministrazione comunale e Conad hanno fatto filtrare alla stampa solo notizie fuorvianti, tese a minimizzare entità e qualità di ciò che sta emergendo, la reale portata dei ritrovamenti, si parla di “una piscina e ad altri resti di scarsa importanza” e viene ribadito come “le emergenze archeologiche parzialmente rinvenute nella prima campagna di scavi archeologici verranno rilevate e studiate completamente sia sotto il sedime del fabbricato che sotto l’area del parcheggio (adiacente), il tutto finalizzato poi alla realizzazione di una ricostruzione archeologica 3D in VR di quanto rilevato. Una volta completati i rilevamenti archeologici il terreno verrà ripristinato a copertura e protezione dei manufatti e quindi si procederà alla realizzazione del palazzetto dello sport come previsto dal progetto già autorizzato”». La Capogruppo alla camera di Alleanza Verdi e Sinistra ha anche presentato un’interpellanza al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, con lo scopo di intervenire al più presto per scongiurare l’edificazione del supermercato e del palazzetto accanto agli scavi archeologici di Sarsina. La richiesta è di riconoscere che le affermazioni fatte sono “fuori luogo”, che il silenzio mantenuto sui ritrovamenti è “deprecabile”, che l’area costituisce un bene demaniale e che i diritti edificatori non possono essere ceduti, che l’operazione sarebbe “svilente” per il grande Plauto ed infine di riconoscere che il ritrovamento può costituire l’occasione di rilancio della Sarsina romana e umbra e del suo Museo Nazionale.
[di Roberto Demaio]
Adesso non resta che ricoprirlo di cemento.
L’atteggiamento di Conad e del comune è eloquente.
Splendida vendetta dell’antico sul postmoderno. Dell’anima sulla merce