Ieri mattina la Digos di Genova, La Spezia e Massa Carrara ha messo eseguito nove misure cautelari nei confronti di altrettanti militanti anarchici, nell’ambito dell’operazione Scripta Scelera. I reati contestati sono associazione con finalità di terrorismo, istigazione e apologia con finalità di terrorismo e offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica. Una persona è stata portata in carcere, ad altre tre sono stati imposti gli arresti domiciliari e per altre cinque l’obbligo di dimora. Secondo la Digos, era stata rilevata “l’esistenza di un’associazione con finalità di terrorismo dedita, tra l’altro, all’ideazione, predisposizione, redazione, stampa e diffusione della pubblicazione clandestina denominata Bezmotivny – Senza motivo”, pubblicata ogni 15 giorni dal 2021. Nell’ambito dell’operazione è stato anche perquisito il circolo libertario Giovanni Fiaschi di Carrara ed è stata messa sotto sequestro la tipografia Avenza Grafica di Massa.
La Digos specifica che “Il quindicinale, la cui prima pubblicazione risale al dicembre 2020, è stato definito dagli appartenenti al gruppo ‘un’arma’ attraverso la quale ‘far circolare l’Idea, le parole e i fatti, scuotendo gli animi refrattari’, concepita espressamente per ‘favorire la diffusione, la condivisione e il dibattito tra idee e pratiche anarchiche’, per ‘dar segno di forza partecipe nel progetto di distruzione dello Stato'” stimolando in questo modo, secondo l’idea degli inquirenti, la commissione di azioni violente, per “esaltarle una volta compiute attraverso la pubblicazione delle rivendicazioni”. Secondo gli inquirenti, vi sarebbe una “stretta correlazione” tra la pubblicazione del periodico e la “consumazione di azioni violente” sul suolo italiano negli ultimi mesi. Per gli “scritti scellerati” contenuti nella pubblicazione sono quindi scattate le misure cautelari per G.V. (ritenuto il principale organizzatore), P.A., G.T., L.P., L.A. (incaricato delle questioni logistiche, come la “ricerca di un macchinario che consenta al sodalizio di rendere autonoma la stampa del periodico”), A.G., J.B., V.Z. e M.F.
Il giornale, come reso noto nell’ultimo editoriale, aveva interrotto la pubblicazione il 17 luglio scorso, per mancanza di fondi e di personale. Nato nel 2020 ed esistente solamente in formato cartaceo (in quanto “un oggetto concreto presuppone tempi più dilatati e una scelta di contenuto, quindi, di qualità”), aveva l’obiettivo di “dare voce ai compagni anarchici colpiti dalla repressione, alle azioni che noi tutti sosteniamo e diffondiamo, e alle riflessioni che prevedono la distruzione delle società”. Lo scopo dichiarato, dunque, era quello di creare un dibattito per la circolazione delle idee. A prescindere dal condividere o meno gli ideali in questione, l’operazione di polizia sembra aver preso il via dalla volontà di voler impedire la circolazione di un certo tipo di pensiero, più che da atti criminali concreti. La misura repressiva sembrerebbe infatti basarsi soprattutto su motivazioni strumentali a silenziare le voci del dissenso contro l’ordine costituito. La pubblicazione viene persino definita “clandestina”, quando le modalità di acquisto e abbonamento sono tranquillamente reperibili sulle pagine web dei collettivi anarchici. La sensazione, dunque, è che si vogliano processare le idee ancor prima dei fatti.
[di Valeria Casolaro]
Lo Stato combatte gli anarchici perchè mettono a rischio i riti e le menzogne su cui si fonda, come combatte la mafia perchè non accetta concorrenza nell’estorsione.
Già i sessantottini in Francia preferirono la carta stampata e persino i graffiti alla televisione o alla radio che impedivano manipolazioni postume… Così oggi si vuole fare sparire il denaro contante per favorire controllo ed imposizioni.