giovedì 21 Novembre 2024

In Calabria sono state commissariate 30 amministrazioni comunali

Nel corso di una riunione avvenuta nella giornata di ieri e presieduta dal Presidente della Regione Roberto Occhiuto, la Giunta regionale della Calabria ha deliberato il commissariamento di 30 comuni che non avrebbero “attuato la necessaria vigilanza sull’attività urbanistico-edilizia in tema di controllo del territorio e la repressione dell’abusivissmo”. Tra gli enti commissariati “per inerzia e inadempienza” figurano centri urbani importanti come Vibo Valentia e Lamezia Terme, e celebri località turistiche, tra cui Soverato (Catanzaro), Praia a Mare, Scalea, Castrovillari, Paola (Cosenza) e Isola Capo Rizzuto (Crotone). Le statistiche dimostrano che, da lungo tempo, il territorio calabrese è uno dei più martoriati dalla pratica dell’abusivismo edilizio, fenomeno che anche negli ultimi anni ha mantenuto dimensioni estremamente preoccupanti in Italia e, in particolare, nelle regioni del Meridione.

“L’abusivismo edilizio – si legge in un comunicato diffuso dall’ufficio stampa della Giunta – è un fenomeno di diffusa perpetrazione del reato di abuso edilizio, tale da assumere una particolare e incisiva rilevanza sociale e politica. Oggi, uno degli aspetti di maggior rilevanza nell’analisi del fenomeno abusivistico è la rischiosità della violazione di norme e disposizioni legate alla sicurezza. Fra queste, diverse norme vietano l’edificazione su suoli che non consentono un accettabile grado di sicurezza statica dell’eventuale edificato. È il caso, ad esempio, di aree soprastanti zone a rischio frana o alluvione e di zone a elevato rischio sismico”. Dunque, la Regione Calabria “intende rafforzare le azioni di prevenzione e dissuasione delle attività edilizie abusive sul territorio, contrastando il fenomeno dell’abusivismo edilizio in base agli strumenti normativi vigenti”, chiude la nota.

“Quella approvata oggi dalla Giunta è una delibera davvero importante, la Calabria ha bisogno di questi segnali di discontinuità – ha commentato su Twitter il governatore della Calabria Roberto Occhiuto -. La lotta all’abusivismo edilizio è una priorità per il mio governo. Lavoriamo per diffondere la cultura della legalità e per difendere il nostro territorio”.

I numeri riferiti al fenomeno dell’abusivismo edilizio in Calabria – e, più in generale, nei territori del Sud Italia e delle Isole – sono impietosi. Secondo gli ultimi dati Istat riferiti al 2021, infatti, la Calabria si posiziona al secondo posto nella classifica delle Regioni meno virtuose con un’indice di abusivismo edilizio del 47,7% (dunque, quasi la metà delle abitazioni autorizzate dai Comuni sono risultate abusive). Al primo posto vi è invece la Campania, con il 48,8; a pari merito con la Calabria al secondo posto trova invece spazio la Basilicata, seguita dalla Sicilia (45,8). Le quattro regioni italiane con l’indice più basso sono Friuli-Venezia Giulia (3,2) e Trentino-Alto Adige (3,2), seguite dal Piemonte (4,1) e dalla Valle d’Aosta (4,1). Insomma, più si scende per lo stivale e più la situazione peggiora: l’indice di abusivismo medio delle regioni del Nord è pari a 4,3, quello del Centro passa a 13,8 e quello del Sud si attesta a 39,2.

Anche il nuovo rapporto di Legambiente “Mare Monstrum”, frutto di una elaborazione dei dati di forze dell’ordine e Capitanerie di porto, delinea uno scenario molto allarmante sulla pressione illegale ai danni dei mari italiani, di cui l’abusivismo edilizio è uno degli ingredienti fondamentali. Anche questa classifica è dominata in negativo dalla Campania, dove nel 2022 sono stati accertati 1.245 i reati (il 26% del totale registrato a livello nazionale). La Calabria, pur occupando il quarto posto dopo Puglia e Lazio, si mantiene seconda per il numero di illeciti amministrativi (1.018) e sanzioni (1.062).

[di Stefano Baudino]

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria