Il Forum Ambrosetti, think tank che riunisce per tre giorni le élite del mondo finanziario italiano, avrà il monopolio sulla città di Cernobbio (CO). Il questore di Como ha infatti sancito il divieto di effettuare “qualsivoglia tipo di manifestazione pubblica nel territorio nelle giornate di svolgimento del Forum Ambrosetti”, in quanto sarebbe a rischio “la sicurezza dei partecipanti all’evento che si terrà a Villa d’Este”. Inutile quindi la proposta dell’USB (Unione Sindacale di Base) di convertire il corteo in una manifestazione statica a più di un chilometro di distanza dal Forum. La decisione segue il precedente divieto, disposto dal comune di Cernobbio a fine luglio, di concedere i locali comunali al Forum di Sbilanciamoci!, una rete di associazioni, movimenti ed economisti impegnati in temi sociali orientata su posizioni differenti rispetto al Forum. Nei giorni in cui economisti e membri delle élite finanziarie si incontrano non è permesso manifestare, punto.
L’Unione Sindacale di Base ha denunciato in un comunicato stampa come la decisione sia in forte contrasto con l’articolo 17 della Costituzione, il quale stabilisce che “le autorità possono vietare le manifestazioni soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica”. Motivi che non sembrano applicabili in questo caso, visto che come ricordato dalla rete Sbilanciamoci! è da più di 13 anni che Forum e “contro-Forum” si svolgono in concomitanza. Nell’ordinanza del questore si legge che la manifestazione “potrebbe essere motivo di attrazione per elementi o gruppi gravitanti nelle aree antagoniste ed anarco-insurrezionaliste in grado di creare serie turbative per l’ordine pubblico”. Secondo USB si tratta di «una frase buona per tutte le stagioni, destinata a mettere una pietra tombale a qualsiasi contestazione formale». Inoltre, secondo il sindacato l’episodio è solo l’ultimo di una lunga scia: «È in atto da tempo una sospensione dei diritti costituzionali, grazie ad una attribuzione sempre più ampia di poteri nelle mani degli organi di sicurezza, che stabiliscono limiti ogni volta più restrittivi delle libertà di espressione del dissenso. Così come le sedi istituzionali, ora anche gli eventi vengono preservati. Manifestare il dissenso davanti alle sedi dove si assumono le decisioni che i cittadini intendono contestare è vietato, così come è vietato esercitare il legittimo diritto ad esprimere un’opinione contraria nei pressi di luoghi dove si incontrano i vertici del sistema economico».
La decisione del questore amplia il divieto già disposto a fine luglio ai danni di Sbilanciamoci!, una rete attiva dal 1991 di associazioni (tra cui Emergency, WWF e Legambiente), movimenti ed economisti su posizioni differenti rispetto al Forum. Il comune di Cernobbio aveva negato l’utilizzo della sala polifunzionale sempre per “motivi di ordine pubblico”. La vicenda era anche approdata in Senato ma il ministro Matteo Piantedosi si era escluso da ogni responsabilità. In risposta, il comune aveva proposto una saletta non attrezzata dalla capienza massima di 30 posti, incompatibile quindi con lo svolgimento dell’evento. Sbilanciamoci! ha risposto denunciando una linea inospitale ed intollerante e annunciando che il Forum 2023 si svolgerà comunque a Como il prossimo 1 e 2 settembre presso lo Spazio Gloria dell’Arci.
[di Roberto Demaio]
Non si può ricorrere a un tribunale, contro un atto anticostituzionale?
Ma quanto ci piace essere comandati!
Grazie sindaco di Cernobbio che si sarà intascato la mazzetta da questi parassiti.fate vomitare,vergogna,che voi siate maledetti