L’Etica nasce con l’uomo per suggerire il conforto e i limiti in ogni aspetto del comportamento umano, mentre la morale semplicemente proibisce, inibisce e nega qualsiasi azione non prevista dalle “norme”. Nel corso dei secoli, uno dei tranelli più spietati, concepito e organizzato dalla cultura del Potere è stata la sostituzione dell’Etica con la morale. È così che il Normale, assediato dai divieti, crescendo accetta di sottomettersi alla morale, all’invisibile prigione del “questo non si può fare”, fino a subire una condizione di impotenza.
Così se l’Etica suggerisce e consente di ”rendere chiaro qualsiasi atto”, la
morale si limita genericamente a suggerire ad esempio di “non commettere atti impuri”. È a causa di questa angoscia del questo non si può fare e la sottomissione di qualsiasi azione a un senso di colpa, che nel quotidiano proliferano disonestà, truffe, menzogne e malvagità. Un perfetto esempio di morale opposta all’etica me l’hanno offerto i “matti veri” mentre giravo il mio film La seconda ombra dedicato a Franco Basaglia. Stavo realizzando nel cuore della notte la scena madre dell’abbattimento del muro di cinta che circondava il manicomio e tra una picconata e l’altra un “matto vero” ha scandito il famoso comandamento della morale “non desiderare la donna d’altri” e subito la voce di una altro “vero matto” ha incalzato “è giusto, non desiderare la donna d’altri… a meno che non lo desideri anche lei.”
[di Silvano Agosti – regista, sceneggiatore, poeta e scrittore]
Cristo stesso ha condannato i moralisti che per la loro ipocrisa a andranno all’Inferno, che altro occorre?