I residenti dei territori del Donbass hanno votato per eleggere i deputati dei parlamenti regionali e delle istituzioni comunali. Le votazioni si sono svolte nel fine settimana (8, 9 e 10 settembre 2023) e seguono al voto extraterritoriale, iniziato il 1° settembre, in 329 seggi elettorali allestiti in 81 regioni della Russia per i cittadini del Donbass impossibilitati a votare nelle regioni di appartenenza. Secondo quanto riferito dalla Commissione elettorale centrale russa (ZIC), l’affluenza è stata ovunque oltre il 50%, con punte del 74% nella Repubblica popolare di Donetsk. Votazioni legittime? Elezioni farsa? A quasi un anno di distanza dal referendum per le annessioni del Donbass alla Federazione Russa, gli abitanti dei territori contesi fanno sentire per la prima volta la propria voce tramite votazione diretta.
Le modalità delle elezioni 2023 in Donbass
Il processo democratico è regolamentato dalla Legge sulle garanzie fondamentali dei diritti elettorali dei cittadini della Federazione Russa. 615 i seggi elettorali aperti per le elezioni della DPR: verranno eletti 90 deputati del Consiglio popolare della DPR, nonché deputati dei consigli di 21 città e distretti municipali, tra cui Donetsk e Mariupol. Nelle elezioni per il Consiglio popolare, la commissione elettorale della DPR ha registrato 570 candidati. 50 persone entreranno invece nel Parlamento della Repubblica Di Lugansk, sul quale territorio lavorano 461 commissioni elettorali. Nella regione di Kherson, ci sono 191 candidati per 36 mandati di deputati della Duma regionale.
Per assicurare la possibilità di voto a tutti i residenti e al personale militare, sono stati creati i cosiddetti seggi elettorali temporanei. Essi sono organizzati in luoghi in cui i cittadini non si trovano permanentemente, ad esempio negli ospedali, nelle stazioni ferroviarie e negli aeroporti, nei centri di custodia cautelare, ecc. Inoltre nella DNR gruppi itineranti si sono recati negli insediamenti più pericolosi: Gorlovka, Volnovakha, Yasinovataya e diversi distretti di Donetsk e Makeyevka. Nelle aree speciali è stato prolungato il periodo per la votazione anticipata.
Marianna Sumskaya, vice presidente della Commissione elettorale della Repubblica Popolare di Lugansk, riporta che la possibilità di votare nelle aree speciali è stata un’opzione particolarmente apprezzata dalla popolazione. «Questa modalità fa risparmiare tempo e assicura sicurezza alle persone, il che è importante nelle zone che si trovano attualmente in prima linea».
Per fornire una ulteriore copertura alla correttezza del processo democratico le autorità russe hanno aperto i seggi ad alcuni osservatori internazionali indipendenti, che però hanno agito senza alcuna cornice internazionale a supporto dato il boicottaggio delle istituzioni internazionali al processo. Le elezioni sono seguite da vicino da osservatori provenienti da paesi esterni alla Federazione Russa, provenienti da vari Paesi europei. Misure che, com’era scontato, non sono bastate a convincere il governo di Kiev e gli alleati. «Le pseudo-elezioni della Russia nei territori temporaneamente occupati sono un esercizio di propaganda senza alcun valore» ha dichiarato il ministero degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. Mentre il portavoce della Nato, Dylan White, ha rincarato la dose: «La Nato condanna lo svolgimento da parte della Russia delle cosiddette elezioni nelle zone occupate dell’Ucraina: si tratta di una truffa, di un’illegittimità e di un’altra violazione del diritto internazionale»
La sicurezza durante le votazioni
Durante le votazioni non si è fermata la guerra, ed anzi l’Ucraina ha cercato di intensificare gli attacchi nei territori sotto il controllo russo. Secondo i dati di Mosca, dal 31 agosto al 4 settembre, le forze ucraine avrebbero bombardato l’agglomerato di Donetsk più di 120 volte. 63 uomini e donne sono rimasti feriti. Almeno due adulti sono rimasti uccisi e lo stesso è accaduto ad una bambina di sei anni nel quartiere Kievsky di Donetsk. A causa delle ostilità, le elezioni nella regione di Zaporozh’e e nel territorio del Donetsk sono iniziate prima, il 31 agosto. «Nelle aree in cui sono in corso le ostilità, nelle fattorie e nei villaggi remoti, gli operatori elettorali si recano a casa della gente. Questa modalità ha sostenuto il voto di più di 214 mila elettori», ha dichiarato il capo della Commissione elettorale della regione di Zaporozh’e, Galina Katyushchenko. Denunciati anche diversi attacchi condotti con i droni, “incluso un attacco di droni che ha distrutto un seggio elettorale nella provincia di Zaporizhzhia nelle ore prima dell’apertura di domenica”.
Numerosi anche gli attacchi informatici. L’8 settembre, dalle 8:00 alle 12:00, sono stati registrati circa cinquemila offensive digitali contro le risorse del voto elettronico a distanza (DEG). Secondo Mosca gli attacchi «sono stati tutti bloccati con successo». Ella Pamfilova, capo della Commissione Elettorale Centrale (ZIK) della Federazione Russa, ha affermato che sono stati segnalati 151 attacchi alla risorsa stat.vybory.gov.ru, 4.583 attacchi a vybory.gov.ru e 290 attacchi a edg.gov.ru. Gli attacchi di tipo web sono stati più frequentemente registrati, con richieste provenienti da fuori dalla Federazione Russa e richieste che non erano conformi agli indirizzi presenti nella whitelist, soprattutto verso stat.vybory.gov.ru.
I dati sull’affluenza e i primi risultati
I leader delle nuove regioni russe (il capo ad interim della DNR, DenysPushylin, il capo ad interim della LNR, Leonid Pasechnik, e il capo ad interim della Regione di Kherson, Vladimir Saldo) sono stati tra i primi a prendere parte alle votazioni. «Per la prima volta votiamo alle elezioni del Consiglio del Popolo secondo le leggi russe. Per la prima volta, secondo le leggi russe, scegliamo gli organi di autogoverno locale», ha scritto Pushilin. «Ho dato il mio voto a coloro che considero capaci di lavorare onestamente, con piena dedizione, nell’interesse della Repubblica e dei suoi abitanti. Ho votato per coloro che hanno una visione chiara e proposte costruttive su come possiamo ulteriormente risolvere insieme i problemi urgenti e sviluppare la nostra regione come parte integrante della Russia», ha detto Pasechnik, invitando tutti i residenti della regione di Lugansk a contribuire attivamente alle elezioni.
Le commissioni elettorali delle nuove regioni hanno registrato fin da subito un’alta affluenza e attività dei residenti, come evidenziato dai risultati preliminari del voto extraterritoriale e anticipato. Secondo la ZIK, l’affluenza al secondo giorno di votazioni nella Repubblica Popolare di Donetsk è stata del 74,01%, nella regione di Kherson del 62,68%, nella regione di Zaporozh’e del 53,01%. Anche i cittadini di Lugansk si stanno recando attivamente alle urne: alla sera del 9 settembre il 60,99% degli iscritti alle liste elettorali aveva compilato e depositato la propria scheda.
Secondo i risultati parziali, il partito Russia Unita del presidente Vladimir Putin si avvia ad ottenere un’ampia vittoria nelle quattro regioni ucraine annesse lo scorso anno. Russia Unita, secondo i dati riferiti dall’agenzia Ria Novosti, si aggiudica l’80% nella regione di Zaporizhzhia, il 74% in quella di Kherson, il 75% nel Lugansk e il 79% nel Donetsk.
[di Rossella Maraffino]