giovedì 21 Novembre 2024

Legge popolare contro gli omicidi sul lavoro: parte la raccolta firme online

È ufficialmente attiva anche online la raccolta firme per la legge di iniziativa popolare finalizzata all’introduzione del reato di omicidio e di lesioni gravi o gravissime sul lavoro nell’ordinamento. I promotori, insieme ad altre sigle politiche e sociali, sono USB e Rete Iside, che dal mese scorso sono attivi con eventi e banchetti in centinaia di posti di lavoro. Per firmare digitalmente la proposta di legge è possibile autenticarsi tramite Spid, firma elettronica certificata e altri sistemi di certificazione e identificazione online a questo link.

Tra le misure previste nella proposta di legge, la più importante concerne l’introduzione nel codice penale del reato di omicidio sul lavoro, attraverso la creazione dell’art. 589-quater. Nel testo si legge che “Chiunque cagioni per colpa la morte di una persona con violazione delle norme sugli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali è punito con la reclusione da cinque a dieci anni”. Inoltre, si prevedono aggravanti per i datori di lavoro che, non avendo adempiuto agli obblighi base della tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro, provochino per colpa la morte di un lavoratore. In questi casi, si potrà arrivare a una pena “da 10 a 18 anni”.

Per quanto riguarda il reato di lesioni personali sul lavoro, nella proposta di legge viene scritto che il datore di lavoro che le cagiona per colpa a un lavoratore con violazione delle norme sugli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali “è punito con la reclusione da due a quattro anni per le lesioni gravi, e da quattro a sette anni per le lesioni gravissime”.

La proposta di legge contiene inoltre alcune modifiche al Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro, tra cui l’introduzione dell’art. 20-bis, in cui si prevede la possibilità di “ricorrere al giudice del lavoro” per “ i singoli RLS, gli organismi territoriali delle organizzazioni sindacali nazionali, le rappresentanze sindacali aziendali e le Rsu” in caso di “preventiva verifica di mancata attuazione da parte del datore di lavoro degli adempimenti a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori”. Il giudice del lavoro potrà intimare al datore di lavoro “l’immediata rimozione del pericolo o l’attuazione immediata degli adempimenti non rispettati” e decidere “la sanzione in caso di mancata ottemperanza entro sessanta giorni dalla sentenza”.

Le statistiche relative ai morti sul lavoro, in Italia, consegnano numeri drammatici. Secondo gli ultimi dati Inail, le vittime registrate solo nei primi sette mesi del 2023, da gennaio a luglio, sono ben 559. Dei casi mortali registrati, 430 sono avvenuti direttamente sul posto di lavoro, mentre 129 riguardano incidenti riscontrati nel tragitto casa-lavoro. Complessivamente, nell’ultimo quinquennio, sul posto di lavoro sono morte oltre 4mila persone.

[di Stefano Baudino]

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