martedì 3 Dicembre 2024

Libia, proteste davanti ai pozzi ENI: “L’Italia scelga tra il petrolio e Israele”

In Libia, a circa 60 chilometri dalla capitale Tripoli, decine di manifestanti si sono riuniti davanti al complesso petrolifero e di gas di Mellitah – di cui la Libia è comproprietaria insieme all’italiana Eni – al fine di denunciare i «crimini di guerra» commessi dall’occupazione israeliana nella Striscia di Gaza contro i civili, che in questi giorni di conflitto continuano a morire sotto le bombe. Il gruppo di dimostranti ha chiesto allo Stato italiano di correggere la sua «infausta» posizione nei confronti degli attacchi dell’esercito israeliano e di contribuire all’invio di aiuti al territorio cinto d’assedio. «L’Italia scelga tra il petrolio e Israele», hanno urlato.

Sostenendo la resistenza armata nella Striscia, i manifestanti hanno affermato a gran voce che i palestinesi hanno il diritto di difendersi contro la “brutale occupazione”, chiedendo al contempo una netta presa di posizione internazionale e un intervento immediato contro i crimini perpetrati da Israele, che ha colpito «civili e ospedali». Le persone riunite a Mellitah si sono dette «scioccate» dall’immobilismo imputato al governo dell’Arabia Saudita di fronte all’aggressione dell’esercito israeliano ai danni dei palestinesi. A tal fine, hanno invitato il popolo delle nazioni arabe e islamiche a mettersi in marcia nelle strade delle loro città per manifestare ferma opposizione contro le azioni violente perpetrate da Tel Aviv. «Il petrolio arabo viene usato per uccidere i civili a Gaza», hanno affermato i membri del gruppo riuniti a Mellitah, che hanno invitato gli Stati produttori di petrolio ad usare il greggio come arma di pressione per fermare l’offensiva israeliana. Dichiarando, infine, che se i loro appelli non troveranno seguito alzeranno il tiro della protesta.

La stazione di compressione del gas libico di Mellitah è uno dei più importanti snodi per gli interessi italiani nel Nord Africa. Da qui infatti si diparte il Greenstream, il più grande metanodotto sottomarino del Mediterraneo, che in alcuni punti raggiunge la profondità di 1.127 metri ed è lungo 520 km. Realizzato nei primi anni del 2000, è operativo dal 2004. Esso approda in Sicilia, precisamente a Gela, e fornisce all’Europa circa 10 miliardi di metri cubi di gas all’anno (di cui un quinto va al nostro Paese).

[di Stefano Baudino]

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria