Sabato, nonostante la forte pioggia, un folto corteo di migliaia di persone arrivate dalla città di Pisa, dalla Toscana e da molte altre regioni d’Italia – 5mila per gli organizzatori, circa 2mila per la questura – ha sfilato per le strade di San Piero a Grado per protestare contro la costruzione di una nuova base militare nell’area del Cisam, dentro i confini del Parco naturale di San Rossore, il cui progetto ha ottenuto a settembre l’ok dei sindaci membri del Comitato del Parco e, mercoledì scorso, quello del tavolo interistituzionale convocato ad hoc. Nel corso della manifestazione, dopo essersi sganciate dal corteo, circa 100 persone tra i dimostranti ha forzato la recinzione del sito militare e aperto un varco di decine di metri. Le forze dell’ordine le hanno circondate poco dopo, ma la situazione non è sfociata in disordini. I manifestanti, che hanno scandito slogan antimilitaristi e pro-Palestina, hanno raggiunto anche la base militare di Camp Darby, dove sono state appesi striscioni e bandiere della Pace.
A promuovere il corteo, che ha protestato in particolare contro la prospettiva del taglio di migliaia di alberi e della cementificazione dell’area in cui dovrebbe sorgere la struttura militare, è stato il Movimento No Base. Varie sono state le anime che lo hanno formato. In primis quella ambientalista, partecipata dalla rete ecologista della Toscana, Legambiente, il Movimento No Tav, Fridays for future e Rete per l’Italia fuori dal fossile, che hanno evidenziato il fil rouge che lega guerra e colonialismo estrattivista. C’era poi il coordinamento nazionale antimilitarista, rimpinguato dai network Un Ponte Per, Aforas e No Base No Nato, nonché il fronte dei movimenti di lotta per la casa, comprensivi di molte realtà studentesche. Hanno partecipato con convinzione anche molte realtà dell’universo del lavoro, tra cui GKN e Mondo Convergenza, nonché l’Unione Sindacale di Base e Potere al Popolo. Forte è stata anche l’attenzione verso tematiche globali di stretta attualità: fra i primi interventi che hanno animato la manifestazione ci sono stati infatti quelli delle associazioni che appoggiano la causa palestinese e quella curda, che hanno denunciato il “genocidio” in corso a Gaza e gli attacchi perpetrati dalla Turchia entro i suoi confini, nel Nord-Est della Siria e in Kurdistan.
A scegliere di realizzare una base militare all’interno del Parco naturale di San Rossore – in un’aera che coprirà 480 ettari – era stato, nel 2022, il governo guidato da Mario Draghi. Per farlo verranno impiegati denari del PNRR. Della base, secondo il progetto, farà parte il quartier generale del gruppo interventi speciali (GIS), del reggimento carabinieri paracadutisti Tuscania e del nucleo cinofili dell’Arma. Nonostante le diverse criticità messe nero su bianco nel 2021 dal Comipar, l’ente chiamato ad esprimersi in tema di infrastrutture militari, tra cui l’eccessivo consumo di suolo e l’elevata pericolosità alluvionale, a settembre il progetto ha ottenuto il semaforo verde da parte del Comitato del Parco, formato dai sindaci dei comuni coinvolti, grazie al voto favorevole solo di 2 dei suoi 7 membri. In tre, infatti, non hanno partecipato alla riunione, mentre due si sono astenuti.
Mercoledì scorso è arrivato poi il sì definitivo al progetto di base militare diffusa da parte del tavolo interistituzionale. Alla riunione non ha partecipato il sindaco di Vecchiano e presidente della Provincia di Pisa Massimiliano Angori, che ha ribadito la sua opposizione «verso una ipotesi progettuale che rimane contraria alla salvaguardia e alla tutela del Parco e delle Aree protette, andando contro al principio di tutela ambientale sancito anche dalle recenti modifiche Costituzionali» e sottolineato la sua «contrarietà ad una procedura di approvazione della Comunità del Parco senza aver fornito la documentazione progettuale, indispensabile per un confronto consapevole». “Nonostante l’aperto dissenso di importanti enti locali e l’astensione di altri facenti parte della Comunità del Parco il tavolo interistituzionale, invece di prendere atto di non avere le gambe per reggersi in piedi, ha deciso che la base dei Carabinieri si farà al CISAM, in ‘area parco’ MSRM, con alcune aree addestrative a Pontedera – hanno scritto in una nota La Città Ecologica e il Comitato per la difesa di Coltano -. Grave è la responsabilità che si sono assunti il presidente della Regione, il sindaco di Pisa, il presidente del Parco, confermando l’ormai costante anomala consonanza di vedute e continuando a ripetere rappresentazioni non vere di quanto si è andati ad approvare”.
[di Stefano Baudino]
Criminali contro l’umanità!
Parlano di green e poi si devastano parchi stupendi per ospitare basi militari di gringos.
L’Italia è lo zerbino degli USA ma i nostri governi accettano tutto in cambio della dignità.
“ma i nostri governi accettano tutto in cambio della dignità”
Io propenderei più per delle sonanti mazzette in dollari…