giovedì 21 Novembre 2024

Viaggiare leggeri: iniziative e app che aiutano a ridurre emissioni e spese inutili

Volando si inquina. E questo é un dato di fatto ormai noto a tutti. Volando con bagagli particolarmente pesanti, si inquina ancora di più; questo perché quanto più il velivolo é appesantito, tanto più carburante necessita, con conseguente aumento delle emissioni di Co2. Se rinunciare completamente a volare (o limitare gli spostamenti aerei) sembra una mossa utopica, impegnarsi a ridimensionare il bagaglio potrebbe invece rivelarsi una scelta fattibile ed utile allo stesso tempo. La maggior parte del carburante di un volo viene consumata alla partenza, ma è altrettanto vero che il consumo totale (e l’emissione di Co2) dipende anche dalle condizioni meteorologiche e dal peso dell’aereo, determinato sia dal numero di passeggeri sia dal peso dei bagagli. Le quantità di anidride carbonica rilasciate nell’atmosfera sono tantissime e, secondo l’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile delle Nazioni Unite, sono destinate ad aumentare in maniera esponenziale entro il 2050, andando a rappresentare il 25% del totale delle emissioni di Co2.

In quest’ottica semi-disastrosa, ridimensionare le valigie potrebbe essere una piccola mossa in grado di fare la differenza. Secondo un report della Cnn, infatti, “ogni 10 chilogrammi risparmiati nel bagaglio equivalgono a circa 7,5 chilogrammi risparmiati in emissioni”. C’è già chi è abituato a viaggiare leggero, ma anche chi non sa rinunciare a portarsi mezzo armadio dietro. Per ovviare a questo problema ed invitare a partire con meno cose possibili, si stanno attivando in giro per il mondo servizi ed app che offrono pratiche opzioni di noleggio.

Possesso temporaneo per una valigia (e vita) leggera

La prima compagnia aerea ad aver pensato ad un servizio di noleggio è stata la Japan Airlines, con l’iniziativa Any Wear, Anywhere. Con la prenotazione del volo era possibile prenotare anche i capi necessari per il proprio soggiorno, con taglie e stili diversi per ogni occasione, trovandoli direttamente alla destinazione d’arrivo. In questo modo i passeggeri erano invitati a partire con un bagaglio minimo e minimale, dotato solo del necessario. Il servizio è stato un esperimento pilota, attivo solo nel mese di agosto negli aeroporti di Tokyo, Osaka e Fukuoka; si tratta di un primo esempio che può fare da apri pista anche per altre compagnie.

Idee simili sono venute anche alla start up olandese Gibbon e a quella americana Trvl Porter, entrambe nate con l’idea di noleggiare abiti alle persone che si trovano in vacanza, permettendo di prenotare il necessario, di scegliere la durata del noleggio e dove farlo recapitare. Il tutto senza il “peso”, fisico e mentale, del proprio bagaglio. In caso di dubbi ed incertezze stilistiche, Trvl Porter offre anche un servizio di consulenza, con un personal stylist a disposizione (peccato che al momento il servizio sia attivo solo negli Stati Uniti). Simile, ma con un focus specifico, il servizio di SkiGala, incentrato sugli spostamenti in località dove si praticano sport invernali (Svizzera, Austria e Francia per ora), offre tutto: dall’attrezzatura fino all’abbigliamento tecnico, maschera e guanti inclusi. Indubbiamente il bagaglio, in questo modo, si alleggerisce di parecchio.

Partire senza il peso della valigia è indubbiamente molto comodo dal punto di vista pratico, potrebbe esserlo meno dal punto di vista psicologico, visto l’attaccamento quasi maniacale che certe persone hanno ai propri “effetti personali”, talmente personali da non poter essere lasciati a casa (pena una perdita di identità temporanea). Dall’altro punto di vista, i servizi di noleggio, per quanto utili, presentano sempre il rovescio della medaglia: i capi si devono comunque spostare, con eventuale uso di imballaggi che, se non propriamente studiati, si trasformano automaticamente in rifiuti; i processi di lavaggio ai quali i capi vengono sottoposti, frequenti e spesso a secco, danneggiano più rapidamente i tessuti, accorciando drasticamente l’aspettativa di vita del capo stesso.

Imparare a farne a meno

L’ideale sarebbe ridurre al minimo la propria valigia, scegliendo poche cose, studiate per ogni evenienza e in grado di essere messe in maniera diversa. Combinare capi jolly e capi cuscinetto (quelli con i quali si casca sempre in piedi in ogni occasione e soprattutto con i quali ci si sente a proprio agio), a seconda della destinazione e delle occasioni a cui si va incontro. Al minimalismo non ci si arriva in un attimo, specialmente se non è nelle nostre corde, ma è comunque una pratica alla quale guardare con curiosità ed attenzione. Perché ci potremmo accorgere di avere davvero bisogno di molto, molto meno.

[Marina Savarese] 

 

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