giovedì 21 Novembre 2024

Bruxelles censura: cancellato lo studio che chiede più controllo pubblico sui farmaci

Uno studio indipendente commissionato dal Parlamento europeo nell’ambito della redazione del rapporto sulla revisione della legislazione farmaceutica dell’Ue, proposta dalla Commissione nei mesi scorsi, è stato cancellato dal sito istituzionale a soli tre giorni dalla pubblicazione. Si tratta di un’importante ricerca che individua una strada concreta per riequilibrare il disallineamento attuale tra le priorità dell’industria farmaceutica e gli obiettivi di salute pubblica e per favorire la circolazione della conoscenza in direzione di una “Salute bene comune”. A denunciarlo è il Forum Diseguaglianze e Diversità (FDD), autorevole fondazione che al suo interno vede soggetti come ActionAid, Caritas Italiana e Cittadinanzattiva. La vicenda appare particolarmente grave, perché lo studio, come altri rapporti commissionati dall’Unione, serviva per alimentare il dibattito in vista della nuova direttiva sull’accesso ai farmaci che è attualmente in discussione.

Il rapporto, dal titolo “Improving access to medicines and promoting pharmaceutical innovation”, pubblicato sul portale ufficiale venerdì 27 ottobre e poi rimosso lunedì 30, sottolinea nello specifico “il parziale disallineamento tra priorità dell’industria in materia di ricerca e sviluppo e gli obiettivi di salute pubblica”, evidenziando la possibilità di “rafforzare il coordinamento dell’Ue su diritti di proprietà intellettuale e approvvigionamento dei farmaci” e suggerendo “la riduzione della durata dei brevetti”, nonché “la creazione di un’infrastruttura pubblica attiva durante il processo di ricerca e sviluppo dei farmaci”. Secondo le prime indiscrezioni, a indurre il presidente del comitato Stoa (Science and Technology Options Assessment) Christian Ehler sarebbe stata Pernille Weiss, parlamentare danese del Partito Popolare Europeo. L’ufficio stampa dell’Europarlamento ha invece dichiarato che lo studio è stato “erroneamente pubblicato prima della finalizzazione e dell’aggiunta di chiarimenti metodologici”, affermando che “non si tratta in alcun modo di una decisione individuale di un membro, ma del rispetto della procedura in vigore per la pubblicazione dei gruppi e degli studi Stoa”. A cercare di offrire una giustificazione per la cancellazione del documento è stato direttamente lo Stoa, che sul social network X (ex Twitter) ha scritto che il rapporto “è stato pubblicato troppo presto e per errore”, poiché non era stata ancora completata la procedura di approvazione del Panel che sarebbe stata necessaria per la pubblicazione ufficiale. Dal punto di vista delle informazioni diramate dalle autorità, il testo risulta dunque al momento “in revisione”.

Gli autori dello studio sono tre economisti italiani. Si tratta di Simona Gamba, ricercatrice di Scienze delle finanze all’Università degli Studi di Milano, Laura Magazzini, professoressa associata di Econometria presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, e Paolo Pertile, professore ordinario di Scienza delle finanze all’Università di Verona. Da tempo il Forum Diseguaglianze e Diversità promuove, insieme ad una fetta dei Verdi europei, la proposta di un’infrastruttura pubblica per la ricerca su farmaci e vaccini. Le istituzioni europee ne stanno ora discutendo in vista della riforma della normativa Ue sui farmaci, su cui metterà il timbro definitivo il nuovo Europarlamento che andrà a formarsi nel giugno 2024 dopo le elezioni.

«Che uno studio rigoroso commissionato dal Parlamento europeo, che dimostra le debolezze nell’assicurare l’accessibilità e la trasparenza dei prezzi di farmaci essenziali e l’opportunità di ricorrere anche a un’infrastruttura pubblica europea, venga pubblicato e poi cancellato su un sito istituzionale è un fatto in sé sorprendente – ha dichiarato Fabrizio Barca, ex ministro per il Sud e la coesione territoriale della Repubblica Italiana e attuale co-coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità -. Chiediamo agli europarlamentari di accertare le ragioni di tale decisione e di assicurarsi che essa non derivi da interferenze degli interessi di associazioni dell’industria farmaceutica, cosa che rappresenterebbe una lesione delle procedure democratiche». Ad ogni modo, il Forum Disuguaglianze e Diversità ha deciso di rendere nuovamente accessibile a tutti il testo della ricerca eliminata dal portale ufficiale Ue.

[di Stefano Baudino]

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3 Commenti

  1. Occorre decidere se le medicine deve farle solo Pfizer o se possono farle tutti, nel primo caso basta imporre criteri di ammissione impossibili e solo la Pfizer che assume tutti gli ex controllori riuscirà a superarli, ma se si vuole una ricerca libera sui farmaci, occorre che poi i controllori stessi collaborino con le aziende farmaceutiche in fase di controllo e approvazione così che anche le più povere, riescano immettere nel mercato i farmaci meritevoli.

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