Era il 1779 quando, secondo la tradizione, Ned Ludd distrusse un telaio meccanico presente nella fabbrica in cui lavorava. Dal suo esempio nacque un vero e proprio movimento, il luddismo, che per anni in Inghilterra (e non solo) si prodigò a sabotare e distruggere i nuovi macchinari che arrivavano sui posti di lavoro, considerandoli sostituti del lavoro umano e quindi fonte di disoccupazione. Sull’impatto che i macchinari avrebbero avuto i luddisti ci avevano visto lungo: per via delle nuove tecnologie portate dalla rivoluzione industriale, qualcosa in quel momento stava cambiando. A distanza ...
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Sono felice di ritrovare in questo articolo le idee che sostengo da tempo: il progresso non si può fermare (menomale!), ma va necessariamente gestito in modo che vada a vantaggio dell’intera società e non dei “soliti noti” e questa è una questione squisitamente politica.
“Lavorare tutti, lavorare MENO!”
Grazie G.F.
La liberazione dal lav-oro è un concetto già discusso fin dagli anni ’60 e che oggi sarebbe oggettivamente realizzabile.
Come ci fa giustamente notare, questa è una consapevolezza che per ora è coltivata da partiti piccolissimi, che non hanno nemmeno un seggio. Ma sta crescendo (la consapevolezza). Questo articolo lo dimostra.
Grazie per il bell’articolo.
Magari un giorno, chissà, saremo salvati dalle intelligenze artificiali, che nel frattempo saranno diventate più intelligenti e sagge di noi.
Chi ha un po’ di terra impari a coltivarla, il futuro sta lì.