martedì 5 Novembre 2024

La lotta dei cittadini abruzzesi contro la nuova centrale ENEL nel parco nazionale

Enti locali e comitati abruzzesi stanno protestando con grande vigore contro il progetto di ampliamento di una centrale Enel situata all’interno del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM). L’impianto in  questione, denominato Pizzone II, dovrebbe sorgere al confine tra Molise e Abruzzo, in un’area caratterizzata da una straordinaria bellezza naturale e andrebbe a coinvolgere le province di Isernia e L’Aquila, i Comuni di Pizzone, Montenero Val Cocchiara, Alfedena e Castel San Vincenzo. L’impatto ambientale dell’opera desta la contrarietà delle comunità locali da tempo. Enel, infatti, intende erigere questa struttura tra i laghi di Alfedena e Castel San Vincenzo che – oltre ad essere destinati a fungere da bacini di pompaggio con conseguenti scavi, cantieri e cementificazioni – verrebbero anche privati delle loro potenzialità turistiche. 

Sono contrari al progetto i dirigenti del Parco Nazionale, che lo hanno definito «assolutamente incompatibile» con le esigenze di un territorio incontaminato, il Consiglio regionale del Molise (che ha approvato una mozione che impegna il presidente Francesco Roberti a ribadire la contrarietà alla realizzazione dell’opera), l’Uncem, il coordinamento No Pizzone II di Alfedena e altri comitati locali nati nella zona di Isernia. Anche l’associazione Medici per l’ambiente, durante un incontro organizzato dall’associazione Terra Sancti Vincentii, ha espresso le proprie preoccupazioni per la salute derivanti dal nuovo impianto. 

In prima fila nella lotta al Pizzone II troviamo, inoltre, l’Abate di Montecassino che oltre ad aver scritto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha poi incontrato i vertici Enel, insieme a Giancarlo Pozzo, delegato ad omnia per l’Abbazia di San Vincenzo al Volturno. «L’ampliamento della centrale – ha dichiarato don Antonio Fallica ad Avvenire  – comporterebbe un notevole impatto ambientale su un’area molto bella, storicamente significativa e spiritualmente ancor di più. È chiaro che io non ho competenze di carattere tecnico e politico, ma si trattava di porre l’attenzione, come ho già fatto scrivendo al Capo dello Stato, su quello che stava accadendo e rischiava di passare inosservato. Dall’incontro con Enel sicuramente è scaturito un duplice riscontro: la necessità di una maggiore comunicazione e di un maggior dialogo con il territorio e la popolazione locale e contemporaneamente la disponibilità a rivedere il progetto e di considerare più attentamente le ricadute ambientali. Mi piace usare un’immagine se volete banale ma semplice, per rendere l’idea: di certo c’è la giusta preoccupazione di ridurre le centrali a carbone e produrre energia pulita, ma quando si cerca un farmaco, occorre anche prestare attenzione agli effetti collaterali dello stesso».

Le proteste di popolazione e comitati, anche grazie all’apertura dell’azienda nei loro confronti, sembrano aver già dato importanti frutti. In primis è entrata in vigore una sospensiva di 120 giorni concessa dal ministero dell’Ambiente per la rimodulazione del progetto; in secondo luogo, la stessa Enel Green Power, garantendo di volersi impegnare a rivedere il piano Pizzone II, ha chiesto e ottenuto dal dicastero di via Cristoforo Colombo la sospensione della procedura di valutazione di impatto ambientale al fine di “approfondire ulteriormente – come si legge in un comunicato – le osservazioni e le proposte di enti e stakeholder locali” e “proseguire con le integrazioni che già sta apportando alla documentazione sulla base degli incontri in corso con il territorio”.

Istituito ufficialmente come “parco nazionale d’Abruzzo” l’11 gennaio 1923, il PNALM è uno dei parchi più antichi d’Italia. La sua posizione centrale nella penisola italiana e i diversi ampliamenti effettuati nel corso degli anni in territori paesaggisticamente vari, lo hanno reso noto a livello internazionale per il ruolo avuto nella conservazione di alcune tra le specie faunistiche (lupo, camoscio d’Abruzzo e orso bruno marsicano) e floristiche italiane più importanti. 

[di Iris Paganessi]

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