Nella mattinata di ieri decine di studenti dell’Università di Firenze si sono ritrovati davanti al rettorato, sito in piazza San Marco, dove si stava svolgendo la seduta del Senato Accademico, per protestare e chiedere all’Univesità di assumere una posizione di netta opposizione all’aggressione israeliana a Gaza e contro “le atrocità del colonialismo israeliano”, nonchè l’interruzione degli accordi “con le aziende belliche come la Leonardo S.p.a.” e quelle “che finanziano la guerra come Eni”. Quando, al termine della seduta, gli studenti hanno deciso di spostarsi verso la sede dell’Università, sono stati raggiunti dalle manganellate delle forze dell’ordine che presidiavano l’evento e hanno così cercato di impedire l’accesso agli spazi della biblioteca. Gli studenti hanno denunciato il fatto come “gravissimo”, in quanto “autorizza la violenza indiscriminata contro la componente studentesca nei luoghi che ci appartengono”.
Al termine della seduta in rettorato, la rettrice “oltre ad aver ritenuto inammissibile la mozione, ha messo in discussione report internazionali di ONU e Amnesty, dicendo che a questi lei avrebbe potuto ‘contrapporre tutti i report delle istituzioni Israeliane’. Inoltre, ha voluto ribadire come il Senato Accademico non sia uno spazio di discussione e che non si poteva prendere posizioni da una o l’altra parte. Ma qui si parla di genocidio, di uno stato che opprime e di un popolo oppresso. E l’università ha già deciso da che parte stare” riportano gli studenti dei collettivi presenti (Collettivo d’Ateneo Firenze, Studenti di sinistra, FGC Firenze e UDU Firenze) in un comunicato sui propri social. L’ingresso del rettorato, dove si stava svolgendo la seduta, era presidiato dalle forze dell’ordine in tenuta antisommossa, le quali hanno caricato gli studenti nonappena questi hanno deciso di spostarsi verso l’Università per proseguire la propria protesta. “Siamo stati caricati e manganellati prima in piazza Santissima Annunziata e poi, ancor più grave, al cancello d’ingresso della biblioteca di piazza Brunelleschi, in cui hanno cercato di impedirci l’ingresso picchiando nuovamente lə studentə che volevano entrare nei loro spazi” riportano.
Secondo la Questura, le cariche di contenimento hanno preso il via per il timore che gli studenti volessero recarsi verso obiettivi “sensibili”, come la sinagoga in via Farini. Tuttavia, gli studenti hanno replicato sottolineando i propri “Il nostro intento pacifico, e dichiarato fin dall’inizio, era di entrare nella nostra sede universitaria di piazza Brunelleschi e fare assemblea”.
[di Valeria Casolaro]
Prima lezione di Diritto: si contesta l’individuo non le istituzioni, quindi questo articolo non va bene, giornalismo serio significa pubblicare il nome del Questore e la sua risposta o non risposta alla domanda del Giornalista su quali fossero le “ Regole di ingaggio” che lui aveva specificato ai poliziotti, oppure se il Questore crede che le regole di ingaggio occorrano solo in Guerra mentre nelle Piazze le forze armate possono fare quello che vogliono loro.
Non capisco la necessità di usare l’espressione “lə studentə” nel testo. Me la potete spiegare? Grazie
Maledetti voi siate ,servi del sistema
E pensare che oggi pomeriggio su radiorai3 una sedicente giornalista diceva che solo nei paesi incivili come l’Iran la polizia manganella gli studenti che protestano pacificamente. In occidente non succede mai.
A C A B!!! Tutta la vita!