È stata ritrovata la Madonna col Bambino, una delle ultime opere dipinte da Sandro Botticelli, dopo essere stata dispersa per oltre quarant’anni. L’opera – dal valore stimato di circa 100 milioni – grazie ad un’operazione svolta dai carabinieri del nucleo Tutela, è ritornata nelle mani dello Stato che ha da subito fatto partire un processo di restauro urgente, viste le condizioni estremamente degradate in cui l’opera è stata recuperata.
Inizialmente, l’opera si trovava nella provincia di Napoli, precisamente a Santa Maria la Carità, nella cappella di Santa Maria delle Grazie. Successivamente, è stata affidata alla famiglia Somma, una delle più influenti di Napoli, e tramandata di generazione in generazione fino ad oggi. Il Botticelli è stato ritrovato nell’abitazione della famiglia di Gragnano anche grazie ad un decreto vincolante, stilato nel 1931 e confermato prima nel 1941 e poi nel 1968, che ne ha impedito lo spostamento all’estero. Un vincolo che, se da una parte non ha tutelato le condizioni del dipinto, dall’altra ha permesso allo Stato di riprenderne il possesso per restaurarne le condizioni.
L’operazione di recupero, come già anticipato, è stata portata a termine dai carabinieri del nucleo Tutela in collaborazione con la Soprintendenza (l’ente pubblico che si occupa della tutela e della valorizzazione del patrimonio archeologico, artistico e paesaggistico e che monitora le opere vincolate e catalogate) che ne conosceva la collocazione. «Si tratta di un’opera totalmente sconosciuta al pubblico – ha spiegato il comandante dei carabinieri del nucleo Tutela Massimiliano Croce – che ora tornerà ad essere esposta grazie all’intervento dello Stato. Abbiamo agito in maniera amministrativa, senza fare ricorso alla Procura e ad un sequestro, grazie anche alla mediazione del sindaco di Gragnano. Il Botticelli è stato restituito in quanto era esposto a grave pericolo patrimoniale e personale, versava in pessime condizioni e necessitava di un importante intervento di restauro».
Secondo quanto riportato dai carabinieri, l’operazione è stata avviata quando è emerso che l’ultima ispezione della Madonna col Bambino risaliva agli anni Ottanta. Una volta giunti presso l’abitazione della famiglia Somma a Gragnano, gli agenti si sono trovati davanti ad un dipinto in condizioni critiche: distacchi della pellicola pittorica, cadute di colore e abrasioni ed alterazioni cromatiche dovute sia a ridipinture che all’ossidazione di vernici protettive sovrapposte (che ora dovranno essere esaminate per determinare se ci sono state manipolazioni). In ogni caso, dopo il restauro che durerà all’incirca un anno, l’opera rimarrà sotto la custodia della famiglia Somma, sebbene verrà conservata in un museo dove il pubblico avrà finalmente l’opportunità di ammirarla.
[di Iris Paganessi]
Una domanda quasi innocua: se esiste una lista di queste opere lasciate in custodia (presumo a privati o a enti privati) perché noi umili cittadini non possiamo venirne a conoscenza? È possibile che voi possiate pubblicarla?
E soprattutto se questa prestigiosa famiglia napoletana ha ridotto ‘opera in queste pessime condizioni perché dovrà rimanere sotto la sua custodia? Lo Stato non è l’unico garante?
C’è qualcuno che ha sufficienti informazioni che possa rispondere?