Con l’allargamento del gruppo dei BRICS, approvato durante l’ultimo vertice del gruppo svoltosi in Sudafrica dal 22 al 24 agosto, si amplia la contrapposizione e il confronto tra quelli che ormai possono essere considerati due blocchi che si fronteggiano tra loro sul piano politico, economico e militare: il G7 e il gruppo di quelle che una volta venivano definite economie emergenti, ma ormai non più considerabili come tali. L’ingresso di sei nuovi membri (BRICS + 6) costituiti da Iran, Egitto, Etiopia, Argentina, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti, che si sono andati ad aggiungere ai membri ...
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Nella speranza che da un padrone prepotente non se ne passi ad un altro. Mi piacerebbe vedere che i due blocchi contrapposti si stringessero la mano in cooperazione e con volontà di sviluppo e sostenibilità comune. Ma forse pretendo troppo.
Eccellente illustrazione di un processo graduale di economia sociale dei BRICs, contrapposta all’occidentale dittatura finanziaria USA.
Ci vorranno decenni ma, le nuove generazioni europee si aggregheranno alla politica socio-economica dei BRICs dopo la forte recessione già iniziata in Europa e successiva depressione di almeno due decenni che farà riflettere molte menti ostruite dalla propaganda USA.
Si tratta per l’Europa di uscire dall’agenda di Albert Pike (1870) e i suoi illuminati, di distruggere con le tre guerre mondiali, i governi e le religioni d’Europa, dettate un secolo e mezzo fa.
Riusciranno gli europei a tirar fuori dalla terra le loro teste?
Si tratta di paesi con un radicato amor di patria che nulla ha a che fare con il sovranismo occidentale
Finalmente si comincia a capire che non sono i più ricchi che devono comandare, ma quelli che hanno sofferto di più.